Le democrazie occidentali sono in difficoltà, sono afflitte da una contrapposizione sociale esasperata: Ci sono scenari preoccupanti dentro i quali i giovani cercano disperatamente un lavoro dignitoso, la microcriminalità dilaga, la camorra non smette di soffocare l’economia e le discriminazioni di ogni genere si moltiplicano. A questo, aggiungiamo l’angoscia per un quadro internazionale impazzito e un grande vuoto che è venuto a crearsi tra cittadini e istituzioni proprio nel momento in cui dovremmo fronteggiare le grandi crisi del nostro tempo. Dai cambiamenti climatici alla rivoluzione tecnologica, dall’immigrazione alla costruzione di pace e nuovi equilibri economico-sociali.Mi chiedo: senza il contributo dei corpi intermedi della politica, come possiamo rimotivare la gente alla partecipazione? Ai tempi della Prima Repubblica votava una larga maggioranza degli aventi diritto, oggi accade il contrario: vince l’astensionismo. Il congresso del Psi che si terrà a Napoli deve affrontare i temi cruciali che sono sul tavolo. A partire dalla legge elettorale che preveda di nuovo le preferenze, perché i territori devono tornare a contare e a incidere.C’è poi il tema dell’industria del Mezzogiorno che ha bisogno di innovazione e di grandi investimenti. Bisogna imparare ad usare i fondi di coesione, ma anche quelli ordinari, comunitari e del Pnrr. L’ideale è che le Regioni propongano progettualità ed abbiano finalmente una visione comune, per favorire investimenti strutturali e infrastrutturali a favore dell’economia e dell’occupazione. Immagino un grande sistema interconnesso tra strutture e infrastrutture con porti e ferrovie funzionali. Il Mezzogiorno deve essere l’Italia del Mediterraneo.Per favorire lo sviluppo, tuttavia, bisogna affrontare con determinazione il problema della criminalità che resta un handicap serio per gli imprenditori che potrebbero investire nelle nostre terre. Dobbiamo vincere questa battaglia una volta per tutte. Nell’interesse del Sud ma anche dell’intero Paese, visto che il tema delle mafie è ormai trasversale.Sul fronte Europa bisogna fare uno scatto in avamti. L’Europa deve difendersi al cospetto delle tensioni che crescono e delle guerre che dilagano. E mi riferisco alle guerre vere e proprie ma anche a quelle commerciali. L’Europa rischia di scomparire in questo contesto impazzito, dunque fa bene a porre il problema della difesa, farebbe bene ad iniziare a ragionare contro la frammentazione dell’occidente, dovrebbe perseguire quel progetto di soggetto politico coeso.Il congresso nazionale dei socialisti deve poi affrontare il tema della regione Campania, che corre verso le elezioni. Io sostengo che l’unità del centrosinistra resta fondamentale, ma non si può non partire da chi ha fatto il presidente per dieci anni. Non si può attendere la sentenza della Corte Costituzionale per capire se Vincenzo De Luca è ancora in campo o meno, bisogna affrontare il tema della leadership e della coalizione partendo dai temi di sviluppo.Abbiamo anche altre questioni aperte, e tutte devono essere affrontate nell’interesse delle istituzioni e della comunità. La Città Metropolitana, per esempio. Ad oggi non è né carne né pesce, eppure nella legge che l’ha partorita c’erano gli strumenti per costruire un ente funzionale all’avanguardia. Invece abbiamo sommato le nuove questioni alle vecchie.Per tanti motivi, il ruolo delle forze riformiste e in particolare dei socialisti diventa fondamentale in questo momento. Il centrosinistra senza questo motore non potrà mai essere un’alternativa seria al centrodestra. L’auspicio è che ce se ne renda conto, che il Pd su tutti possa agevolare la crescita di quest’area riformista capace di rendere competitivo il centrosinistra intero dal punto di vista delle idee, delle progettualità e delle sfide elettorali.
Agorà, AGORÀ
14 marzo 2025
Al centrosinistra serve un’anima riformista per proporsi come alternativa di governo