Il giorno più triste della recente storia della Turris. Ottant’anni di calcio mortificati con l’esclusione dal calcio professionistico per via di una gestione sciagurata. Ieri è arrivata la sent...
Il giorno più triste della recente storia della Turris. Ottant’anni di calcio mortificati con l’esclusione dal calcio professionistico per via di una gestione sciagurata. Ieri è arrivata la sentenza del Tribunale Federale Nazionale che ha estromesso la Turris dal campionato di Lega Pro. Un provvedimento già nell’aria dopo l’ultimo deferimento di qualche settimana fa. L’ennesimo. E così cala il sipario su una annata disastrosa. Mortificante. Una lenta agonia iniziata quest’autunno e terminata ieri quando è stata staccata la spina che teneva ancora in vita la Turris. Per i tifosi corallini si tratta di un pugno allo stomaco ma anche di una liberazione visto che continuare, ormai, non avrebbe avuto più senso con una società ormai assente e una squadra ridotta a un manipolo di giovani tranne qualche big e avviata alla retrocessione. L’ottantesimo anno di storia umiliato con l’esclusione dal calcio professionistico. Ettore Capriola è riuscito in questa impresa. La sua è stata una gestione che ha fatto acqua da tutte le parti. Passato per il salvatore della patria in estate, quando ha raccolto il testimone da Colantonio, consentendo alla Turris una continuità calcistica. La presentazione allo stadio Liguori in pompa magna, con la presenza di figure di spicco. Che sarebbe stata una stagione non facile lo si era capito ma nessuno avrebbe mai immaginato tale catastrofe sportiva. Quando si sono paventate le prime avvisaglie, la società e Capriola, invece di provare a risolvere i problemi, hanno pensato bene di prendersela con i tifosi che hanno mostrato spirito critico e coi giornalisti “colpevoli” di aver riportato alla cronaca i problemi e una gestione caotica del club corallino. Si è creato un clima di terrore e una sorta di frattura insanabile senza dimenticare anche il botta e risposta a colpi di comunicati tra Capriola e Colantonio per scaricarsi le colpe e i debiti. La stagione è viziata da problemi economici che portano il non rispetto delle scadenze amministrative prima della fidejussione che deve fare da garanzia al monte ingaggi, e poi delle scadenze per il pagamento di emolumenti e ritenute Irpef ed Inps del 16 ottobre e del 16 dicembre 2024, collezionando così 11 punti di penalizzazione. Nel frattempo sono iniziate a fioccare le penalizzazioni. Prima cinque e poi sei punti di penalità che relegano la Turris nelle ultime posizioni della classifica. A gennaio la fuga dei calciatori, che stanchi dei mancati stipendi hanno preferito trasferirsi altrove. Con i conti bloccati la Turris è stata impossibilitata a operare sul mercato facendo solo cessioni. L’amministratore unico della Turris, Antonio Piedepalumbo, ha ricevuto una inibizione di tre anni. E’ l’ulteriore provvedimento del Tribunale federale nazionale della Figc contro la squadra corallina, esclusa dal torneo di serie C e penalizzata di tre punti per la prossima stagione. A pesare sono stati i ritardi relativi ai pagamenti di stipendi e ritenute previdenziali, in particolare in riferimento al periodo settembre-ottobre, già oggetto di una precedente sanzione sportiva (la Turris, nel corso dell’attuale torneo, è stata penalizzata tre volte, prima con la sottrazione di un punto per una mancata fideiussione e poi di quattro e sei punti per altri mancati pagamenti ai propri tesserati). La decisione del tribunale federale era attesa e per tanti versi annunciata e arriva nella stagione in cui il club di Torre del Greco ha celebrato gli ottant’anni dalla nascita. Cala il sipario sulla Turris. Da oggi il pallone non rotolerà più e lo stadio Liguori chiuderà i battenti. Adesso c’è la speranza di poter ripartire anche se dall’Eccellenza con una nuova società con la speranza che la lezione sia servita.