Torre del Greco. Le (vere) chiacchiere di Carnevale sono state provocatoriamente offerte a fine seduta dall’ex assessore all’ambiente Luigi Mele, accusato dal capo dell’assise Gaetano Frulio – durante l’ultima infuocata riunione del consiglio comunale – di sfornare solo «zeppole e panzarotti». Ma l’intero confronto in aula chiesto e ottenuto dall’opposizione di palazzo Baronale per provare a fare chiarezza sugli attesi interventi di messa in sicurezza di corso Umberto I si è chiuso con prolisse cronistorie e vuote unità di intenti: «La strada riaprirà entro due mesi dall’avvio dei lavori. Proprio ieri abbiamo inviato il nuovo progetto definitivo alla procura di Torre Annunziata e siamo ora aspettiamo la risposta sulla fattibilità», l’estrema sintesi del sindaco Luigi Mennella. Al momento, appunto, chiacchiere (del giorno) di Carnevale.
La partecipazione popolare
Eppure all’appuntamento in municipio si era presentata una folta rappresentanza di abitanti e commercianti di un quartiere ostaggio da un anno e mezzo delle conseguenze del crollo del 16 luglio 2023. Tra i cittadini interessati allo svolgimento dei lavori, in primis, il parroco della basilica di Santa Croce: don Giosuè Lombardo si è seduto accanto ai suoi fedeli, sottolineando a chi legittimamente protestava a voce alta per i tempi lunghi del Comune la necessità di «fare sentire la voce dei cittadini». Voce rilanciata in aula dai sei firmatari della richiesta di convocazione del consiglio comunale monotematico – l’ex sindaco Ciro Borriello e il nipote Filippo Borriello, Luigi Caldarola, Luigi Mele, Michele Langella e Salvatore Vito – e rintuzzata dai «ventriloqui» del sindaco seduti tra i banchi della maggioranza, a partire dalla «ciavoliniana» Valentina Ascione fino al capogruppo Vittorio Guarino del Pd passando per il grillino Mirko Gallo.
Mezz’ora di comizio
Solo alle 11.26 il sindaco Luigi Mennella ha preso la parola per provare a ricostruire la dolorosa storia di corso Umberto I. Una ricostruzione evidentemente di parte, al punto da convincere già alle 11.40 don Giosuè Lombardo a lasciare l’aula del consiglio comunale. Tra una risposta piccata a Ciro Borriello e accuse fuori contesto a Salvatore Vito, il primo cittadino ha spiegato che, dopo avere ricevuto una serie di osservazioni e prescrizioni dalla procura di Torre Annunziata relativamente al primo progetto di messa in sicurezza, solo nella giornata di ieri da palazzo Baronale era stato inviato un secondo piano (adeguato alle prescrizioni) per i lavori finalizzati alla riapertura della strada. «Mi dicono che saranno necessari due mesi dall’apertura del cantiere per la consegna degli interventi», le ultime parole del sindaco prima di lasciare – a mezzogiorno in punto – la seduta per incontrare una delegazione di cittadini della zona. Neanche qualche minuto e la maggioranza si è data alla fuga dall’aula, lasciando – come anticipato da qualche alleato di Luigi Mennella già la scorsa settimana – l’opposizione (e i cittadini) con il cerino in mano.
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