Prefettura e forze dell’ordine a lavoro per ripristinare la sicurezza e la legalità a Torre Annunziata, smantellato l’altarino dedicato ad Alfonso Fontana nei pressi del tribunale. Negli ultimi m...
Prefettura e forze dell’ordine a lavoro per ripristinare la sicurezza e la legalità a Torre Annunziata, smantellato l’altarino dedicato ad Alfonso Fontana nei pressi del tribunale. Negli ultimi mesi, furti, atti vandalici e aggressioni hanno esasperato i cittadini, costretti a convivere con il timore di una criminalità sempre più sfacciata. La risposta dello Stato non si è fatta attendere, con il prefetto Michele Di Bari e le forze dell’ordine in prima linea per arginare il fenomeno. Un impegno costante e incisivo, che negli ultimi giorni ha prodotto risultati importanti. Gli investigatori hanno individuato e denunciato il vandalo che nelle ultime settimane aveva devastato decine di auto, rompendo sistematicamente i finestrini, un’azione criminale che aveva esasperato la cittadinanza. Inoltre, sono state individuate due auto sospette, ritenute i veicoli utilizzati dai ladri che hanno messo a segno diversi colpi nelle ultime settimane. Un segnale forte per chi pensava di poter agire indisturbato e che ora si trova sotto la lente delle forze dell’ordine. Durante l’ultimo tavolo del comitato per l’ordine e la sicurezza, inoltre, il prefetto Di Bari ha comunicato al sindaco Corrado Cuccurullo un’intensificazione dei controlli sul territorio. «I cittadini hanno bisogno di avvertire la presenza dello Stato, soprattutto in un periodo complicato come questo, dove la nostra città è stata teatro di diversi furti e atti vandalici alla proprietà privata», le parole del primo cittadino di Torre Annunziata. Ma la criminalità non si combatte solo con le operazioni di polizia e le denunce. Un altro fronte cruciale è quello della lotta ai simboli della camorra, quei segnali che spesso riaffiorano come un tentativo della criminalità di riaffermare il proprio dominio sul territorio. La rimozione dell’altarino dedicato ad Alfonso Fontana, pregiudicato di Castellammare di Stabia ucciso un anno fa a pochi passi dal tribunale dove fino a ieri sorgeva l’altarino, è stata un’operazione necessaria per cancellare qualsiasi forma di idolatria nei confronti di figure legate alla criminalità organizzata. Sul valore di questa operazione è intervenuta il vicesindaco con delega alla Legalità e polizia municipale, Tania Sorrentino, che ha ribadito con fermezza: «A Torre Annunziata non c’è spazio né per la camorra né per i suoi simboli. La legalità si attua con azioni quotidiane, con la buona amministrazione e cancellando qualsiasi simbolo allestito per commemorare appartenenti alla criminalità organizzata». Un’affermazione chiara che sancisce l’impegno della nuova amministrazione nel contrasto alla cultura dell’illegalità. La stretta sulla legalità avviata a Torre Annunziata rappresenta un punto di svolta per una città che non vuole più essere condannata a convivere con il malaffare. Tuttavia, la sfida è ancora lunga. La cittadinanza chiede risposte concrete, sicurezza nelle strade e un futuro in cui non ci sia più spazio per la paura. Le istituzioni sembrano aver finalmente raccolto l’appello, ma ora serviranno misure costanti e un controllo capillare del territorio per evitare che l’ordine ristabilito sia solo temporaneo. Il messaggio dello Stato è chiaro e forte: Torre Annunziata non è terra di nessuno.