POLITICA | LA CRISI Ercolano, fallito il golpe a Buonajuto: il Pd ora «tratta» per le poltrone in giunta
Ercolano. Si sfalda il fronte dei «golpisti» del Comune: i dissidenti della maggioranza puntano a una poltrona in giunta per firmare la (nuova) tregua con il sindaco Ciro Buonajuto e per rinunciare definitivamente all’idea di anticipare la corsa alle urne già alla prossima primavera. È il risultato della riunione di maggioranza organizzata a corso Resina a due settimane dall’azzeramento della giunta e a cinque giorni dalla «frenata» imposta dai vertici provinciali del Pd ai «falchi» di corso Resina capeggiata dalla «garibaldina» Antonietta Garzia: una proposta (al ribasso) su cui il primo cittadino si è preso 48 ore di tempo, prima di decidere se procedere subito con la nomina dei nuovi assessori oppure attendere la prova dei numeri in consiglio comunale.
Le trattative post-crisi
All’incontro organizzato direttamente nella stanza del sindaco al primo piano del municipio Ciro Buonajuto si è presentato già in una posizione di forza rispetto agli «equilibri» venuti fuori dall’ultima seduta dell’assise, quando la maggioranza era uscita sconfitta dal voto sul rinvio all’approvazione del bilancio di previsione del 2025. Uno «sgambetto» orchestrato dal gruppo dem capeggiato da Antonietta Garzia – già a caccia di una candidatura a sindaco – a cui Ciro Buonajuto aveva risposto con il «benservito» a tutti gli assessori della sua giunta. Nelle settimane successive all’azzeramento dell’esecutivo, il leader locale di Italia Viva – forte della (solita) spaccatura all’interno del Pd, con Antonietta Garzia incapace di aggregare tutte le anime dem del consiglio comunale – ha «lavorato» su diversi dissidenti, riuscendo a sgretolare il gruppo dei favorevoli alla fine anticipata del suo secondo mandato. Un ulteriore «assist» allo storico pupillo dell’ex premier Matteo Renzi è poi arrivato dai vertici della segreteria provinciale dei dem, scettici sulla «opportunità politica» di staccare la spina al vicepresidente nazionale dell’Anci a una manciata di mesi dalla fine del suo secondo mandato alla guida della città degli Scavi. Così i «falchi» del Pd sarebbero stati costretti a battere in ritirata sul fronte della sfiducia e avrebbero chiesto un assessorato «extra» – in pole position i nomi di Andrea Fiengo e Michele Simeone – per scrivere la parola fine alla crisi.
Parola all’aula
L’incontro si è chiuso con la richiesta del sindaco di 48 ore per valutare la situazione e decidere. Intanto, la seduta del consiglio comunale per l’approvazione del bilancio di previsione è stata fissata per il prossimo 26 febbraio. Quando, verosimilmente, sarà tardi per mandare anzitempo a casa Ciro Buonajuto e votare già in primavera.
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