Castellammare. Le ruspe sono pronte a rimettersi in moto a Castellammare di Stabia. La prossima demolizione riguarderà un’abitazione di vico Salvati, nel quartiere Acqua della Madonna. A ordinare l’abbattimento è stata la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che ha inviato una nota al Comune, sottolineando «la necessità di dare esecuzione alla Resa (registro esecuzione sanzioni amministrative, ndr), a fronte degli abusi edilizi accertati». La sentenza era diventata definitiva a luglio 2023 e l’iscrizione nel registro degli abbattimenti da eseguire era stata fatta nel 2024. All’inizio dell’anno in corso, la Procura aveva sollecitato il Comune a procedere alla demolizione. Adesso, il Comune ha compiuto un altro passo in avanti, avviando la procedura per il finanziamento con Cassa Depositi e Prestiti per circa 13mila euro. Appena le risorse saranno messe a disposizione dell’ente, dunque, si procederà ad individuare la ditta che dovrà effettuare l’abbattimento della casa di vico Salvati. L’abitazione di tre stanze, più un terrazzo, non è altro che l’ampliamento non autorizzato di una struttura già esistente. Era stato il personale dell’Ufficio Tecnico comunale a rilevare una sfilza di abusi edilizi realizzati tra l’altro in una zona dove ci sono vincoli particolarmente stringenti dal punto di vista edilizio. Si tratta dell’ennesima demolizione che verrà eseguita a Castellammare di Stabia negli ultimi anni. Una stretta che è stata imposta da febbraio 2018, quando la Procura della Repubblica di Torre Annunziata inviò un primo elenco che comprendeva 17 immobili da demolire perché tutti oggetto di sentenze irrevocabili di abbattimento. Nella lista figuravano case in via San Benedetto, nel rione Fontanelle, nei rioni Savorito e Cicerone, in via Cantieri Metallurgici, nel quartiere Postiglione, e in via Schito, nel rione Annunziatella, oltre che a Ponte Persica, zona al confine tra Castellammare e Pompei. Manufatti abusivi che non erano mai stati buttati giù nonostante le sentenze di condanna risalissero ad oltre 15 anni prima. A fine 2018 si aggiunsero altri 5 fabbricati da demolire, che facevano parte del registro della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Napoli e che riguardavano in particolare la zona della collina di Varano. Quel piano di demolizioni, seppur a singhiozzo, sta andando avanti ormai da qualche anno ed ha avuto un impulso durante la gestione dei commissari prefettizi che hanno inserito a bilancio la voce relativa alle spese per gli abbattimenti. L’ultimo eseguito appena qualche mese fa, quando si è proceduto alla demolizione di un bar abusivo nel rione Cicerone e il Comune, dall’inizio del 2025, ha avviato la procedura per abbattere altre due strutture, la prima a Pozzano e la seconda appunto in vico Salvati. La lotta all’abusivismo edilizio dunque va avanti e di abbattimenti da eseguire ce ne sono ancora diversi, che riguardano soprattutto case costruite senza alcuna autorizzazione nel corso degli anni e sulle quali pendono sentenze definitive di demolizione.
CRONACA
19 febbraio 2025
Castellammare. Case abusive, la Procura ordina nuovi abbattimenti