Torre del Greco. Il Comune di Ercolano conquista la qualifica di «Città che legge», mentre Torre del Greco perde il prestigioso titolo conquistato all’epoca dell’amministrazione comunale targata Giovanni Palomba.
Sono le due facce della cultura all’ombra del Vesuvio, dove Ciro Buonajuto – il sindaco della città degli Scavi – esulta per il riconoscimento arrivato dal Centro per il Libro e la Lettura del ministero per la Cultura in collaborazione con l’Anci, mentre Luigi Mennella deve registrare una imprevista battuta d’arresto su un terreno particolarmente caro alla sua coalizione.
«La cultura e la bellezza possono sconfiggere l’illegalità – la soddisfazione espressa da Ciro Buonajito – Lo ripeto da anni perché ne sono fermamente convinto. Come amministrazione comunale abbiamo sempre investito in cultura e formazione e sono tanti i traguardi raggiunti in questi anni. Puntare a una maggiore diffusione della lettura significa rafforzare i valori civici e creare una comunità più consapevole e unita. Questo riconoscimento è un ulteriore stimolo a proseguire nel nostro percorso di crescita culturale e sociale».
Con la qualifica di “Città che legge” e l’adesione al Patto per la Lettura, Ercolano si impegna a consolidare il proprio ruolo come centro di aggregazione culturale, valorizzando il libro come strumento di conoscenza e partecipazione civica.
Esce dall’elenco stilato Centro per il Libro e la Lettura, invece, il Comune di Torre del Greco: la qualifica di «Città che legge» era stata conquistata all’epoca dell’assessore alla pubblica istruzione Enrico Pensati e aveva portato all’inaugurazione del primo Punto di Lettura all’interno dell’istituto comprensivo Enrico De Nicola.
Il neo-assessore alla pubblica istruzione Mariateresa Sorrentino è riuscita a portare avanti il punto di lettura – trasferito a palazzo Baronale e intitolato a Giovanni Guarino, il giovane ucciso da due minori davanti al luna park di Leopardi – mentre ha perso la qualifica di «Città che legge» per Torre del Greco.
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