Nuovi guai per il fratello dell’ex assessore ai lavori pubblici: area sequestrata. Il blitz della polizia municipale su ordine del tribunale di Torre Annunziata
Torre del Greco. Nuovo blitz e nuovo sequestro nel «feudo» di Luigi Mele, l’ex assessore ai lavori pubblici della giunta targata Ciro Borriello oggi a capo della commissione trasparenza di palazzo Baronale. A finire sotto i riflettori della procura di Torre Annunziata tocca ancora al fratello-imprenditore del consigliere comunale, destinatario di un decreto di sequestro preventivo firmato dal gip Riccardo Sena del tribunale di Torre Annunziata per (presunti) abusi edilizi realizzati nella proprietà di famiglia all’angolo tra via Cavallo e via Circonvallazione.
Il «vizietto» della piscina
Come già accaduto durante il secondo mandato di Ciro Borriello – all’epoca della valanga di interventi finanziati con i fondi del programma Più Europa – le attenzioni degli investigatori si sono concentrate sulle piscine realizzate a ridosso della nota concessionaria d’auto. E se la prima inchiesta – conclusa con una pioggia di assoluzioni per intervenuta prescrizione – aveva interessato la piscina-fantasma (realizzata e poi «coperta» in fretta e furia) di Luigi Mele, gli ultimi accertamenti dei magistrati del palazzo di giustizia di via Nazionale hanno interessato l’impianto realizzato da Achille Mele. Ritenuto dagli investigatori sprovvisto delle necessarie autorizzazioni e permessi. Ovvero abusivo.
Il regalo di Natale
Il blitz degli agenti di polizia municipale è scattato all’anti-vigilia di Natale. Mentre tutti si affrettavano a confezionare gli ultimi regali, gli uomini in divisa del comando di largo Costantinopoli – dietro disposizione del gip del tribunale di Torre Annunziata – apponevano i sigilli alla piscina di Achille Mele. L’imprenditore del settore automobilistico avrà ora venti giorni di tempo per presentare eventuali documentazioni o memorie difensive oppure essere ascoltato dagli inquirenti per raccontare la propria versione dei fatti.
La precedente inchiesta
D’altronde, già nel 2015 – all’epoca in tandem con il fratello-politico – Achille Mele si era visto contestare una lunga serie di abusi edilizi realizzati nella sua proprietà, a partire dall’apertura di nuovi varchi fino alla realizzazione di ulteriori cancelli passando per la sistemazione di massetti in cemento per la sosta delle auto. In quattro anni di indagini, gli investigatori raccolsero una lunga serie di elementi e (presunte) anomalie nei lavori poi confluite in un fascicolo di 3.783 pagine. Sia Luigi Mele sia Achille Mele hanno dovuto affrontare un lungo processo, chiuso nelle scorse settimane con l’assoluzione di tutti gli imputati per intervenuta prescrizione. Ora la nuova tegola giudiziaria legata al «vizietto» delle piscine di Luigi Mele & family.
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