De Luca non si ferma e rilancia confermando di fatto la sua candidatura. “L’impugnativa del Governo non cambia nulla. Noi andiamo avanti. Per me non cambia di una virgola. Le mie decisioni non sono dettate dalla carriera romana ma le nostre famiglie e i problemi concreti. Noi utilizzeremo i mesi che abbiamo davanti chiarendo che non è cambiato nulla, per promuovere una grande esperienza democratica. Mesi di impegno civile e di battaglia democratica, per far ritrovare i contenuti della vita democratica che sono spariti rispetto alla politica politicante”. E aggiunge: “Ci difenderemo davanti alla Corte Costituzionale e pensiamo che sarà smantellata” ha detto.
Vincenzo De Luca, nel corso della conferenza stampa, ha poi snocciolato alcuni dati relativi al suo governo: “Siamo stati commissariati dal governo sulla sanità fino al 2019: nei primi 4 anni e per i primi due con commissario esterno. Quattro anni di calvario per uscire dal commissariamento. Ci siamo caricati un carico clamoroso di lavoro. “Subito dopo abbiamo avuto il Covid e ora vorremmo completare questo lavoro che stiamo facendo” ha detto De Luca. “Nonostante queste condizioni, nonostante la metà dei medici che avevano altre regioni del Nord, abbiamo salvato la nostra regione durante la pandemia. Non ho sentito un esponente politico fare un riferimento alle nostre famiglie, alle imprese. Tutta politica- politicante”.
Cita Ignazio Silone e si autodefinisce un “cristiano assurdo”, persona per cui il Vangelo non è un testo scritto, ma una pratica quotidiana.