TEGOLA SUL COMUNE Asilo nido e via Lamaria a Torre del Greco: l’ombra della camorra sulle gare per 12 milioni
Torre del Greco. Interdittiva antimafia alla ditta vincitrice di due appalti-chiave con il Comune: stop ai lavori per la realizzazione di un asilo nido all’interno della storica Villa Guerra di via Sangennariello e per la riqualificazione delle palazzine popolari di via Lamaria. Il 2025 si apre con un’imprevista battuta d’arresto per le opere pubbliche all’ombra del Vesuvio: all’inizio del nuovo anno, infatti, all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Mennella è stato notificato il provvedimento firmato dal prefetto di Napoli – dietro segnalazione delle forze dell’ordine del territorio – a carico del colosso edile a cui erano state aggiudicate le gare da quattro milioni di euro e da 7,5 milioni di euro, finanziate rispettivamente con fondi Pics e Pnrr.
La corsa ai ripari
L’interdittiva antimafia alla ditta con sede legale a Napoli ha costretto la squadra di governo cittadino a correre immediatamente ai ripari: gli interventi sono stati sospesi, in attesa di eventuali ricorsi avverso il provvedimento firmato dal prefetto di Napoli. «Stiamo costantemente monitorando la vicenda – conferma il vicesindaco Michele Polese, delegato ai lavori pubblici – Se ci dovessero essere gli estremi per la rescissione dei contratti, provvederemo all’avvio di tutte le procedure necessarie per completare gli interventi in tempo utile e non perdere i finanziamenti regionali e nazionali». A preoccupare, in particolare, sono gli interventi la riqualificazione sismica, energetica e ambientale delle palazzine popolare di via Lamaria: un’opera pubblica destinata a cambiare il volto del popoloso rione a due passi dalla stazione Circum di via Sant’Antonio, promossa dalla ex squadra di governo cittadino targata Giovanni Palomba e portata avanti dalla coalizione uscita vincitrice dalle elezioni del 2023. I lavori – avviati nei mesi scorsi – erano già in avanzato stato di completamento, al punto da non lasciare dubbi sulla consegna del cantiere entro il 31 dicembre del 2026 (termine ultimo per la consegna delle opere pubbliche finanziate con il piano nazionale di ripresa e resilienza). Lo stop ai lavori e l’eventuale necessità di procedere a una nuova gara potrebbero inevitabilmente allungare i tempi di consegna e costringere l’ente di palazzo Baronale agli «straordinari» per non perdere i 7,5 milioni di euro stanziati dal governo centrale.
L’asilo nido
Meno problematica, apparentemente, la situazione relativa all’asilo nido all’interno di Villa Guerra: i lavori – finanziati con i fondi Pics della Regione Campania e avviati durante il mandato di Giovanni Palomba – sono stati praticamente conclusi. «Mancano solo alcuni interventi finali e le suppellettili, ma l’asilo nido è praticamente pronto» confermano dal settore politiche di programmazione, opere pubbliche e manutenzione del Comune. Con lo stop ai lavori, tuttavia, l’emergenza – in attesa del taglio del nastro e dell’avvio alle attività – potrebbe riguardare la «custodia» del cantiere. L’asilo nido è stato, infatti, realizzato in una zona a elevata densità criminale – in passato, era il «regno» degli scissionisti del rione Sangennariello – e il timore di saccheggi o incursioni all’interno della nuova struttura è alto. La custodia del cantiere, in teoria, spetterebbe alla ditta vincitrice dell’appalto ma non è escluso un «interessamento» del Comune per scongiurare danni dopo un restyling atteso per cinque anni.
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