SANITA' | LA STORIA Torre del Greco, salvato dopo un intervento allo stomaco: «Devo la vita a un medico-angelo»
Torre del Greco. Si parla spesso di malasanità e di casi di cronaca legati a presunti errori medici. Tanti, invece, sono gli episodi in cui l’attività dei camici bianchi riesce a salvare vite umane, svolgendo appieno il proprio compito al servizio dei pazienti. È il caso che ha interessato Clemente Menzione, impresario noto in città per essere attivo da oramai quarant’anni in particolare nel campo della musica e più in generale dello spettacolo. Protagonista di questo episodio di buona medicina è il dottor Pasquale Mugione, responsabile della chirurgia dell’obesità presso l’ospedale Monaldi di Napoli, lì dove Clemente Menzione è stato operato alcuni anni fa per la realizzazione di un bypass gastrico, intervento realizzato anche per la presenza di reflussi: «Parliamo all’epoca dei fatti di un paziente modello – afferma Pasquale Mugione – condizionato sicuramente da una obesità che ne condizionava la vita anche con patologie correlate, in particolare con la presenza di un’alta iperglicemia». Ma i problemi sarebbero sorti a partire dai mesi successivi all’intervento, invece perfettamente riuscito: «Il paziente – aggiunge il medico – non ha eseguito i controlli di routine previsti dal follow up, seguendo una fase post-operatoria estremamente disordinata, senza effettuare controlli e senza eseguire la somministrazione di farmaci e vitamine necessari». Fino a quando il suo fisico non ha più retto, costringendolo nuovamente e con urgenza a rivolgersi allo specialista. Che anche in questa occasione ha saputo trattare il caso, curando il paziente sia dal punto di vista fisico sia trattando l’aspetto psicologico correlato: «Lo posso dire senza ombra di dubbi – ammette Clemente Menzione – il dottor Pasquale Mugione mi ha letteralmente salvato la vita. Mi ha trattato con il tatto che il caso meritava, ma anche con il rigore sanitario appropriato. Correggendo i miei errori e fornendomi le indicazioni per rimediare alle mie manchevolezze». «Eravamo di fronte ad un caso limite – prosegue lo specialista dell’ospedale Monaldi – che doveva essere affrontato in maniera decisamente rigorosa». Passato il grande spavento, il nuovo anno si è aperto all’insegna dell’ottimismo per l’impresario di Torre del Greco: «Ora dovrò seguire una terapia farmacologica specifica a vita – prosegue Clemente Menzione – abbinandola a una dieta altrettanto rigorosa, ma posso ancora raccontarlo. E il merito è solamente del medico». Una vicenda sanitaria con una conclusione positiva che consente adesso all’impresario di guardare alla sua vita, oggi che ha 63 anni, attraverso un’ottica completamente diversa: «Mi sento di dire tanti grazie – ammette il professionista di Torre del Greco -. Ma lasciatemi iniziare dal contesto familiare e in particolare da mia moglie Maria, che mi sopporta e mi supporta da diverse decenni. Senza di lei sarei un uomo perso. Poi ovviamente penso a mio figlio Carlo. E, in campo medico, sento di dover ringraziare per la puntualità con la quale mi seguono, anche i referenti della farmacia Vesuviana, a cominciare dal responsabile Raffaele Boscia, fino alle dottoresse Laura e Sara».
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