Castellammare. Bottiglie e buste di plastica, contenitori usati di detergenti, rifiuti di ogni genere, che trascinati in mare dal fiume Sarno finiscono per spiaggiarsi sull’arenile di Castellammare di Stabia e in particolare nella zona di via De Gasperi. Una situazione che si ripete con cadenza quotidiana e basta far passare qualche settimana senza pulire la spiaggia per ritrovarsi con cumuli di immondizia sull’arenile. Nei primi giorni del 2025 alcuni volontari si sono ritrovati sulla spiaggia per una passeggiata e hanno deciso di raccogliere parte dei rifiuti trovati lungo il percorso, ma il problema – a vista d’occhio – è ben più esteso e tornerà a ripresentarsi puntuale nei prossimi giorni. Una questione che arriva da lontano e riguarda anche la battaglia per l’attivazione della griglia di contenimento di Foce Sarno. Quell’impianto era nato nei primi anni del duemila proprio con l’obiettivo di fermare i macro-inquinanti prima che arrivassero in mare e poi finissero sulla costa. Un tema ritornato d’attualità nel 2019 quando, proprio grazie alla riattivazione temporanea della griglia, si riuscì ad evitare che diverse tonnellate di plastica finissero in mare. In quel momento fu riscoperta l’utilità di quell’impianto che scatenò anche l’attenzione delle istituzioni, con la visita dell’allora ministro all’Ambiente Sergio Costa. Da quel giorno, però, non si è registrato alcun passo avanti per quanto riguarda quella vicenda: la griglia è rimasta alzata e i macro-inquinanti sono tornati a finire regolarmente in mare e poi sulla costa tra Castellammare e Torre Annunziata. Una lotta impari quella tra l’inefficienza delle istituzioni e il cuore dei volontari che spesso si riversano sull’arenile tra via De Gasperi e la villa comunale per eliminare i rifiuti. Che puntualmente torneranno trasportati dal fiume Sarno. Il tema principale riguarda i costi di smaltimento dei rifiuti che vengono ritrovati sulla spiaggia, perché ricadono sul Comune di Castellammare e di conseguenza sui cittadini stabiesi. Quando per un breve periodo, nel 2019, fu riattivata la griglia, l’ente municipale si ritrovò costretto a sborsare decine di migliaia di euro in pochi giorni per prelevare e smaltire quei rifiuti. E si appellò alla Regione Campania affinché intervenisse direttamente o coinvolgendo tutti i Comuni attraversati dal fiume Sarno per contribuire ai costi sostenuti. Sta di fatto che la situazione, a distanza di anni, non è cambiata e l’inciviltà di chi scarica i rifiuti nel fiume finisce per avere conseguenze pesanti sia dal punto di vista ambientale che economico. Per comprendere la portata del problema basta pensare che il rapporto Beach Litter 2021 di Legambiente fissava Castellammare al primo posto in Campania tra gli arenili con il più alto numero di rifiuti spiaggiati. Un primato di certo non invidiabile. Sul litorale stabiese, monitorato dal circolo Woodwardia, furono ritrovati mediamente 10 rifiuti ogni metro lineare di arenile. Un vero e proprio scempio ambientale causato, per larga parte, ancora oggi, dai rifiuti che vengono trascinati in mare dal fiume Sarno. Una questione che ora dovrà essere affrontata anche dall’amministrazione guidata dal sindaco Luigi Vicinanza, soprattutto nell’ottica di una valorizzazione e di uno sviluppo della fascia costiera di Castellammare di Stabia, in chiave turistica. Con i valori positivi rispetto alla presenza di batteri nelle acque, che hanno consentito di recuperare la balneabilità, adesso c’è da risolvere il problema dei macro-inquinanti. Senza pesare sulle tasche degli stabiesi. @riproduzione riservata
CRONACA
5 gennaio 2025
Castellammare. Rifiuti sull’arenile di via De Gasperi trascinati in mare dal Sarno