IL CASO Scafati, l'ex capo dei vigili urbani «in fuga» dal tribunale
Scafati. Denunciò offese social ma più volte non si presenta in aula a testimoniare come parte offesa nel procedimento a carico del 58enne scafatese Michele Forte (difeso dall’avvocato Elvira Schioppa): il giudice ordina l’accompagnamento coattivo per Giovanni Forgione, ex comandante della polizia municipale di Scafati oggi a Torre Annunziata.
Il colonnello sarà in Tribunale a Nocera Inferiore il prossimo luglio. In un altro procedimento, che aveva innescato le offese social, in cui veniva contestata l’aggressione fisica all’ufficiale dei caschi bianchi e ad altri suoi sottoposti lo scafatese era stato prosciolto.
Secondo le contestazioni, l’imputato dopo essere stato fermato avrebbe aggredito gli agenti della polizia locale che lo avevano sanzionato perchè a bordo di un’Ape Car effettuava servizio di raccolta e trasporto di materiale non pericoloso senza le necessarie autorizzazioni. Per questa vicenda il 58enne è stato archiviato perchè non ci sarebbero i presupposti per una condanna.
Una vicenda che innescò l’altra grazie a un’integrazione della denuncia presentata dall’ufficiale Giovanni Forgione e per la quale il Tribunale di Nocera Inferiore aveva emesso il decreto di condanna ma la difesa era riuscita a ottenere la celebrazione del processo con il rito ordinario. Nel corso delle udienze in aula era stata ricostruita l’intera vicenda che aveva portato al processo.
Secondo l’accusa, Forte qualche mese più tardi del primo caso aveva pubblicato sul suo profilo Facebook un post offensivo nei confronti proprio dell’ex comandante dei vigili urbani di Scafati. “La verità è un’altra, è che stavo scaricando delle mensole di legno e ho subìto un’aggressione da parte di un tizio in borghese per poi rivelarsi il comandante Forgione, alias il guappo che prima aggredisce le persone a suon di pugni in faccia e poi in caserma si presenta… questa sono la gente che salvaguardia il nostro territorio. Ma noi di gente come questa ne abbiamo la pancia piena”.
E’ proprio da questa frase che era partita la denuncia del comandante Forgione. Poi ancora: “… amici miei oggi è giusto un mese che ho incontrato l’uomo…sulla mia strada e vi assicuro che più … di lui non esiste in tutto il pianeta…”. Per queste frasi sui social il 58enne è finito a processo durante il quale il colonnello Forgione non è intervenuto tanto da costringere il giudice a ordine l’accompagnamento coattivo.
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