Lo stabilimento
Castellammare. Il ribaltamento a mare del cantiere navale è l’unica soluzione per rendere competitivo lo stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia. E la deadline è molto più vicina di quanto si possa pensare. «Abbiamo la necessità di accelerare sul progetto per il futuro del cantiere, che, come ha ribadito la dirigenza di Fincantieri, potrebbe essere a rischio dopo il 2030», ha detto ieri il sindaco di Castellammare, Luigi Vicinanza, al termine di un incontro a Palazzo Farnese con il vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola; il presidente dell’Autorità Portuale, Andrea Annunziata; i rappresentanti della dirigenza di Fincantieri; il rappresentante dell’Unione Industriale, Gerardo Mottola, e i rappresentanti della Zes e delle sigle sindacali. Il primo cittadino ha messo in chiaro una cosa: «Castellammare è Fincantieri e Fincantieri è Castellammare non è solo uno slogan, ma rappresenta una parte vitale dell’economia locale», ribadendo in tal senso la volontà dell’amministrazione comunale di mettere in campo tutte le azioni possibili per garantire il futuro e possibilmente lo sviluppo del cantiere navale. Un assist in tal senso potrebbe offrirlo il Piano Regolatore Portuale, che prevede la realizzazione «di una nuova diga di sopraflutto lunga circa 1.100 metri e larga 40 metri, con accosto in radice di 340 metri e accosto in testata di 420 metri; un terrapieno lato mare, a completamento di quello esistente, in grado di accogliere un bacino di carenaggio in muratura di grandi dimensioni, 320 per 55 metri». L’unica soluzione percorribile, secondo Fincantieri, per evitare la realizzazione di un bacino galleggiante nei pressi dell’attuale scivolo di varo, che costringerebbe l’azienda a fermare la produzione nello stabilimento stabiese. Il punto è che per realizzare quanto attualmente prevede il Piano Regolatore Portuale servirebbe un investimento da almeno 200 milioni di euro. «Dobbiamo trovare un’intesa chiara e solida per presentarci con maggiore forza al governo nazionale, indipendentemente da chi sarà alla guida, al fine di ottenere i finanziamenti necessari», sostiene il sindaco Luigi Vicinanza, soddisfatto del tavolo istituzionale «questo confronto è servito ad avviare un percorso unitario di crescita che, in tempi ragionevoli, porti a mettere in campo azioni concrete per sviluppare il cantiere e salvaguardare i livelli occupazionali». Il primo cittadino ha chiesto anche a Fincantieri di «mettere in campo tutte le competenze necessarie per garantire al cantiere di restare competitivo sul mercato». Anche il vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, ha ribadito durante il suo intervento che «il ribaltamento a mare del cantiere è l’unica possibilità concreta per coniugare investimenti infrastrutturali e garantire la continuità produttiva – ha aggiunto il vice di De Luca – Registriamo con favore la disponibilità della Zes a sostenere questo percorso. Noi, come Regione Campania, vogliamo investire e realizzare, ma abbiamo bisogno di capire da Fincantieri cosa intenda fare. Prolungare questo stato di cose non aiuta nessuno». Fonti aziendali invece fanno sapere che «Fincantieri sta già facendo la sua parte, avendo effettuato significativi investimenti per il cantiere e come ribadito ai rappresentanti istituzionali anche durante gli ultimi tavoli di confronto che sono seguiti al Protocollo di intesa del 2018. A supporto della crescita esponenziale dei carichi di lavoro di Fincantieri è essenziale ampliare il cantiere di Castellammare di Stabia per favorirne la maggiore flessibilità operativa che porterà all’incremento della attività produttiva e commerciale, con conseguente possibilità di aumentare gli occupati del cantiere».