POLITICA Caos luminarie a Torre del Greco, maggioranza in fuga dalla commissione trasparenza
Torre del Greco. Il «chiarimento» auspicato dall’opposizione di palazzo Baronale non c’è stato perchè sindaco e alleati – fatta eccezione per l’estemporanea e impalpabile presenza del grillino Mirko Gallo – hanno preferito disertare la riunione della commissione trasparenza convocata per «fare luce» sull’appalto dei veleni relativo alle luminarie da 410.000 euro installate in città per le festività natalizie. Ma l’appuntamento in municipio ha cristallizzato un «dato politico» preoccupante per la coalizione a trazione Pd-M5S uscita vincitrice dalle ultime elezioni: a un anno e mezzo dal voto, diversi pezzi da Novanta della carrozzata capace di spazzare via le velleità di ritorno al potere di Ciro Borriello hanno voltato le spalle a Luigi Mennella & company. A partire dal «contestatore della prima ora» Giuseppe Speranza – candidato al consiglio comunale con i Verdi – fino agli ultimi delusi Filippo Colantonio e Sergio Altiero (schierati con la civica di Valerio Ciavolino) diversi ex sostenitori dell’amministrazione comunale si sono plasticamente schierati all’opposizione, contestando scelte e procedure della squadra di governo cittadino.
La grande fuga
L’appuntamento in commissione trasparenza era cerchiato in rosso sull’agenda politica del sindaco e della sua coalizione, ma all’incontro promosso da Luigi Mele si sono presentati – in veste di «semplici» cittadini o rappresentanti di associazioni locali – solo diversi esponenti del centrodestra all’ombra del Vesuvio: l’ex consigliere comunale Ciro Piccirillo, il vicesegretario cittadino di FdI Luigi Scarfogliero, Carlo Riccio e il commissario cittadino di Forza Italia Dario Colombo. Un nutrito gruppo «rafforzato» dalla presenza degli ex alleati di Luigi Mennella, a caccia di «risposte» sull’affidamento della gara per le luci di Natale. La maggioranza – a partire proprio dal primo cittadino – ha preferito, tuttavia, disertare il confronto e lasciare solo il dirigente del settore servizi tecnologici e il responsabile unico del procedimento a fronteggiare le domande (e i dubbi) degli esponenti dell’opposizione.
Costi e qualità
Con l’appalto già aggiudicato alla ditta inizialmente esclusa dal bando, le attenzioni dei consiglieri comunali di minoranza – in particolare, del soldato Luigi Caldarola e del paladino delle periferie Michele Langella – si sono concentrate su costi e «qualità dell’offerta» della società a cui è stato affidato l’incarico di accendere il Natale all’ombra del Vesuvio. «Se le luminarie dovevano essere accese il 30 novembre e, a oggi, sono parzialmente illuminate solo due strade del centro cittadino – l’affondo di Luigi Caldarola – è stato previsto di recuperare i soldi non spesi durante questi 10 giorni?». Una domanda semplice (e legittima) a cui, tuttavia, non è stata fornita una risposta certa e definitiva. Ugualmente imbarazzante il «confronto» tra il progetto presentato in sede di gara e la reale qualità delle installazioni montate lungo le strade cittadina. Una enorme differenza evidenziata da Michele Langella, inevitabilmente destinata a ulteriori «approfondimenti» non solo di natura politica.
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