Il sequestro
Castellammare. Quasi due quintali di hashish caricati su un camion proveniente dalla Spagna e diretto a Castellammare di Stabia. Per questo motivo finisce nei guai Francesco Schettino, cinquantacinquenne di via Tavernola, imprenditore e autista della ditta TransCampania, che ora è indagato per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Il sostituto procuratore di Napoli, Michele Del Prete, ha convalidato il sequestro messo a segno dalle fiamme gialle della guardia di finanza di Napoli, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dall’Europol. L’operazione è scattata appena il camion guidato proprio da Schettino, già noto alle forze dell’ordine, ha varcato il territorio campano. Il mezzo era già segnalato dalla partenza, ovvero da una ditta di Barcellona che a quanto pare si dovrebbe occupare di vendita di prodotti legati all’informatica. In realtà, a bordo del camion diretto a Castellammare, i finanzieri hanno trovato una pedana sulla quale, all’interno di alcuni scatoloni, erano nascosti 196 chilogrammi di hashish, che rivenduti al dettaglio nelle piazze di spaccio avrebbero fruttato centinaia di migliaia di euro. Lo stabiese Francesco Schettino è stato dunque arrestato e posto ai domiciliari. Le indagini però non si fermano e ora puntano a individuare i complici del cinquantacinquenne stabiese. Una vicenda che nasce da un lavoro che gli investigatori napoletani stanno portando avanti già da mesi, in collaborazione proprio con l’Europol, per risalire ai narcotrafficanti che consentono di inondare di droga le piazze di spaccio di mezza Europa. La base di questa operazione ancora una volta si conferma la Spagna che, assieme ai Paesi Bassi, sono le nazioni di riferimento per i traffici di stupefacenti. E’ lì che nella maggior parte dei casi i broker internazionali della droga fanno arrivare le sostanze prodotte prevalentemente in Sudamerica. Porti d’accesso in Europa che poi diventano meta per i trafficanti che sono collegati alle organizzazioni criminali disposti a fare le puntate per assicurarsi quote del carico di droga oppure l’intera partita. Un sistema ben oliato da tempo, che riesce ad andare avanti anche perché nella maggior parte dei casi a farsi carico dei trasferimenti delle sostanze stupefacenti sono società all’apparenza legali, che operano in disparati settori e movimentano merci tra le varie nazioni. O ancora autisti disposti a correre il rischio di avere guai con la giustizia e pesanti condanne in cambio di poche migliaia di euro. L’Europol, in tal senso, sta cercando di risalire alle basi logistiche dei trafficanti che – anche in questo caso – spesso sono rappresentate da aziende che all’apparenza operano senza violare la legge e trattando tutt’altra merce. In questo caso, l’attenzione degli investigatori si era concentrata su una società spagnola che a quanto pare opererebbe nel settore tecnologico. L’autista di Castellammare di Stabia avrebbe dovuto caricare la merce a Barcellona e portarla in Campania. A bordo del suo camion, però, c’era il sospetto che potessero esserci sostanze stupefacenti e quel sospetto è stato confermato quando all’esito della perquisizione i finanzieri hanno trovato la pedana dov’erano custoditi 196 chilogrammi di hashish. Un quantitativo ingente destinato, evidentemente, alle organizzazioni criminali che fanno affari con lo spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti. Gli investigatori sono al lavoro anche per verificare questo aspetto e capire a chi fosse destinata la droga. @riproduzione riservata