«Non sappiamo cosa abbiamo respirato, abbiamo le case piene di polveri». Disperata una signora, ancora sconvolta,si rivolge ai passanti. Si chiama Margherita, capelli bianchi, lo sguardo arrabbiato. Abita a pochi metri dal cantiere dove si sta realizzando il traforo nella collina di Varano.Pochi minuti prima si è verificato lo scoppio del silos con le polveri che hanno invaso le abitazioini. «Non dormiamo più la notte, siamo disperati. Gli operai martellano dalla mattina alla sera. Camion che entrano e escono. Ed ora ci ritroviamo con delle polveri in casa e non sappiamo nemmeno cosa sono. Castellammare ci ha abbandonato- dice la signora con tutta la rabbia in corpo- solo due mesi fa è venuto il vice sindaco per dei controlli. Ed oggi ci troviamo in questa situazione. E’ inaccettabile, non si può vivere in questo modo. Non abbiamo più la forza per andare avanti». Vicino a lei si fanno avanti anche gli altri vicini di casa. Sono tutti ancora spaventati:«abbiamo sentito all’improvviso un boato. Le finestre tremavano, pensavamo che fosse scoppiata una bomba. Abbiamo visto una nube bianca, poi le polveri. Per diversi minuti abbiamo fatto fatica a respirare, eravamo terrorizzati- racconta la signora- qui ci vivono anziani, persone che non stanno bene. Ditemi se tutto questo è normale. Siamo murati in casa. A volte non possiamo nemmeno uscire. Il pomeriggio non si può riposare. Ci hanno detto che i lavori sarebbero finiti prima. Ora ci hanno detto che finiranno nel 2030. Prima di quel momento ci troveranno già morti, cadaveri». La donna si guarda intorno, e fa entrare in casa le persone per far vedere le sue condizioni. Le scale sono invase di polveri. Sullo spiazale c’è un altra signora che con una scopa sta cercando di pulire.«Stiamo respirando queste polveri e non sappiamo nemmeno cosa sono, chi ce lo deve dire? E se fossero tossiche? Ora abbiamo tutto rovinato chi pagherà per questi danni». A quel punto la signora si lascia sfuggire una lacrima. Cerca le risposte nel vuoto, poi ricomincia: «Queste sono nostre proprietà da 100 anni- dice con gli occhi lucidi- qui non è più possibile vivere in queste condizioni, ma chi ce l’ha il coraggio di andare via. Il cantiere è stata una disgrazia, la più grande della mia vita. Siamo allo stremo, aiutateci».
CRONACA
7 dicembre 2024
Scoppia il silos nel cantiere Eav a Castellammare, residenti esasperati: «Da due anni è un inferno»