LA GARA DEI VELENI Caos luminarie a Torre del Greco, altro ricorso: «Procedura illegittima»
Torre del Greco. Era inevitabile: a meno di 72 ore dall’inizio del montaggio delle luminarie natalizie – peraltro già finite al centro di polemiche e proteste per la «scarsa qualità» delle installazioni, a dispetto dell’investimento-record deciso dall’amministrazione comunale – la ditta inizialmente vincitrice dell’appalto da 410.000 euro ha presentato un’istanza di annullamento della procedura con cui l’ente di palazzo Baronale ha poi assegnato l’incarico alla società in principio esclusa dalla gara. Il ricorso – indirizzato al sindaco Luigi Mennella, al dirigente del settore politiche di programmazione e al presidente della commissione trasparenza Luigi Mele – punta a ribaltare (nuovamente) l’esito finale del bando oppure, in alternativa, alla ripetizione della gara d’appalto.
Il doppio verdetto
All’interno dell’istanza, la titolare della ditta Coralux Creation ricostruisce tutte le tappe di una procedura costellata di colpi di scena, non solo di tipo procedurale. Inizialmente, infatti, il «ricco appalto» era stato aggiudicato proprio alla impresa di Torre del Greco grazie all’iniziale esclusione della società PNC Gruppo Cesarano a causa dell’incompletezza dell’offerta presentata in sede di gara. Un errore «sanato» in corso d’opera e capace di convincere l’ente di palazzo Baronale a «correggere» la graduatoria iniziale e affidare l’incarico – grazie a un’offerta economica al ribasso del 5,5% – alla società inizialmente esclusa.
Le tre violazioni
Il «balletto del Comune» presenterebbe – secondo la titolare della Coralux Creation – almeno tre violazioni delle «regolari» procedure di gara. In prima istanza, all’indomani dell’iniziale proposta di aggiudicazione, all’impresa di Torre del Greco non sarebbe mai stato comunicato il ricorso in autotutela della società PNC Gruppo Cesarano né l’avvio del procedimento di riesame dell’affidamento dell’appalto. In pratica, non sarebbe stata concessa alla Coralux Creation la possibilità di presentare controdeduzioni prima della determina conclusiva dell’amministrazione comunale. In secondo battuta, il provvedimento con cui l’ente di palazzo Baronale ha deciso di «ribaltare» la graduatoria della gara non presenterebbe alcuna spiegazione sulle ragioni della riammissione della società inizialmente esclusa. Infine, la causa dell’estromissione della società PNC Gruppo Cesarano non sarebbe stata – in base al bando promosso dall’amministrazione comunale – assolutamente «sanabile». Insomma, un vero e proprio «pasticcio» davanti a cui il sindaco Luigi Mennella e il dirigente del settore politiche di programmazione saranno chiamati a dare risposte per evitare (eventuali) ricorsi alle competenti autorità giudiziarie.
Il primo round
In attesa delle ulteriori determinazioni dell’amministrazione comunale, il primo cittadino e il dirigente saranno ascoltati durante un’apposita riunione della commissione trasparenza convocata da Luigi Mele per le 13 di martedì 10 dicembre. L’occasione sarà propizia – sottolineano gli esponenti dell’opposizione di palazzo Baronale – non solo per fare chiarezza sulle procedure adottate dal Comune, ma anche per provare a ricostruire l’episodio dell’aggressione (a opera di una donna legata alla società inizialmente esclusa dalla gara per le luminarie d’oro) ai danni del consigliere comunale di maggioranza Domenico Maida, insultato e apostrofato in malo modo all’ingresso del complesso La Salle qualche giorno prima del secondo «verdetto» sull’aggiudicazione dell’appalto.
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