Torre del Greco. Il «disappunto» del sindaco è emerso in tutta la sua plasticità al momento della votazione in consiglio comunale, quando Luigi Mennella si è astenuto sull’ordine del giorno – relativo alla redazione di un piano per la viabilità, la sicurezza urbana e il contrasto alle illegalità – presentato dal cognato-alleato Mirko Gallo. Ma il «rammarico» del primo cittadino nei confronti del fratello dell’ex deputato-grillino Luigi Gallo e della professoressa Giuseppina Di Donna – eletta con la lista Per, Per le persone e la Comunità – era già venuto fuori durante la riunione di maggioranza organizzata alla vigilia della seduta dell’assise cittadina per «preparare» la coalizione sulla questione dell’istituzione della commissione d’inchiesta sul settore politiche sociali.
Il fuoco amico
Una volta concordata la strategia con gli alleati per frenare le «indagini politiche» proposte dall’opposizione, Luigi Mennella aveva «bacchettato» i due debuttanti di M5S e Per a palazzo Baronale: «Non prestiamo il fianco a passerelle dell’opposizione in consiglio comunale», la rabbia del sindaco per gli ordini del giorno firmati dal «fuoco amico». Come a dire: «Se c’è un problema, affrontiamolo in coalizione. Altrimenti ci esponiamo a critiche e contestazioni della minoranza».
Il «profeta» del Comune
Una vera e propria «profezia», perché proprio gli ordini del giorno di Giuseppina Di Donna e Mirko Gallo hanno dato vita a due accese discussioni sullo stato di sicurezza delle periferie cittadine e sulle (mancate) azioni dell’amministrazione comunale. Non solo. Durante il serrato dibattito – durato circa un’ora, in pratica la metà del tempo della riunione – qualche esponente dell’opposizione si è lasciato andare a ironici sberleffi sul premio per la sicurezza riconosciuto dall’Anci a Luigi Mennella, scatenando la vibrante reazione del sindaco. Alla fine, evidentemente indispettito, il primo cittadino si è astenuto sulla proposta del cognato-alleato del M5S. Un voto non passato inosservato ai restanti esponenti dell’opposizione, pronti a sottolineare come entrambe le liste – a dispetto dell’unico consigliere comunale – siano state «premiate» con un assessore in giunta. «E questo è il ringraziamento», la polemica osservazione di qualche alleato. Insomma, l’autogol di M5S e Per potrebbe a breve regalare ulteriori strascichi polemici in maggioranza.
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