Chi pensava che con il l’ingresso di Forza Italia in maggioranza e la poltrona di presidente del consiglio ad Antonio Granato i problemi per Salvatore sarebbero finiti, si sbagliava di grosso. Il sindaco di Somma Vesuviana deve fare i conti con i nuovi mal di pancia della squadra di sostenitori. E se con gli azzurri i problemi delle scorse settimane sembrano essere stati superati, sul fronte del centrosinistra le cose non vanno meglio. E’ il Pd ad aprire una nuova discussione. La scelta di «disertare» la seduta di consiglio comunale in cui la maggioranza si sarebbe ritrovata ad approvare una serie di atti, tra cui un aumento delle aliquote sulle imposte, non è passata inosservata. L’assenza studiata dei dem avrebbe rimesso di nuovo il primo cittadino in difficoltà, di nuovo senza i numeri per gestire l’aula. Una scelta che non è passata inosservata alle forze di opposizione, pronte a denunciare l’ennesimo scossone all’interno di una maggioranza che, nonostante l’allargamento, resta fragile. La seduta di consiglio comunale è saltata per mancanza di numero legale, la discussione si riprenderà oggi in seconda convocazione. «Il sindaco è costantemente sotto ricatto», la denuncia di Giuseppe Sommese del gruppo Somma Libera e forte. «Il consiglio si è tenuto soltanto grazie alla presenza delle forze di opposizione. Tuttavia quando si parla delle tasse, il sindaco propone il rinvio senza motivazione del punto all’ordine del giorno. Prima porta gli atti in aula e poi, dopo la mobilitazione dell’opposizione, ne chiede il rinvio senza spiegare i motivi». A far saltare la seduta la decisione di uno dei malpancisti in quota dem di lasciare il consiglio, si tratta del consigliere Rancella, un addio alla discussione che ha costretto il capo dell’assise a dover interrompere la discussione durante l’approvazione di alcuni debiti fuori bilancio. «Mi rivolgo ai cittadini, è necessaria l’indignazione di tutti per liberare la città da chi non ha più nulla da dare a questa comunità e ha confuso la politica e l’amministrazione del paese con qualcosa di molto meno nobile rispetto a quello che dovrebbe essere», l’affondo finale dell’ex braccio destro del primo cittadino, da diverso tempo passato all’opposizione.