Un gesto di riconoscenza per chi ha combattuto, fino al sacrificio della propria vita, la camorra e tutte le forme di criminalità ei illegalità: a Don Peppe Diana (ucciso dalla camorra nel 1994), e a tutte le vittime delle mafie, è stata intitolata la nuova sala al piano terra della sede del Consiglio Regionale della Campania. «Sarà luogo per contribuire a rinsaldare il legame tra itituzioni, politica e cittadini nel segno della legalità e dei valori etici», ha detto il presidente del Consiglio regionale, Gennaro Oliviero. «Dopo l’intitolazione dell’Aula consiliare a Giancarlo Siani – ha aggiunto Oliviero – la nuova Sala ci ricorderà ogni giorno il grande impegno valore e coraggio di Don Peppe Diana e delle vittime di tutte le mafie per il nostro amato territorio, e potrà essere utilizzata dai Gruppi consiliari per iniziative istituzionali rivolte ai cittadini e alle cittadine. Sarà un altro strumento per aprire ulteriormente l’istituzione al territorio e alle istanze della nostra società».
«Don Peppe Diana è il simbolo del riscatto di questa terra e di Casal di Principe, e sono molto fiducioso che a questa iniziativa di carattere laico possa seguire anche un’iniziativa di carattere religioso attraverso l’inizio del processo, se ci sono i presupposti ovviamente valutati dal vescovo di Aversa, di procedere all’eventuale processo di beatificazione». Sono le parole del prefetto di Napoli, Michele di Bari. «Spero quanto prima che tutto ciò possa avvenire, ovviamente nell’esame e nell’autonomia della Chiesa locale”, ha aggiunto il prefetto che, in merito all’intitolazione della sala a don Peppe Diana, ha parlato di “gesto bellissimo e importantissimo del Consiglio regionale».
L’intitolazione è stata fortemente voluta dal presidente Vincenzo De Luca. «Quel sacrificio ha svegliato le coscienze, ha dato coraggio e ha impegnato moralmente tutti quelli che lo avevano conosciuto. Se vogliamo evitare che questa sia una liturgia, una cerimonia, dobbiamo ricordarci di essere popolo e ricordarci che ci sono valori di legalita’ che vanno rispettati. Nella vita arriva sempre un momento nel quale devi scegliere se essere un uomo libero o un servo». Don Diana, ha aggiunto il presidente , «ci ha ricordato che si e’ uomini se si e’ liberi, costi quel che costi. Oggi, anche grazie a quel sacrificio, ci sono delle organizzazioni che operano sul territorio e noi, come Regione, diamo una mano a chi rimane orfano o vedova per le morti di camorra. E’ un piccolo contributo, ma quello fondamentale e’ ricordarci di difendere i valori per i quali don Peppe Diana e’ morto, a cominciare dalla liberta’ e dalla dignita’ personale”. L’iniziativa di oggi “non e’ una cerimonia come tante altre – avverte De Luca – ma un momento in cui riconfermiamo il nostro impegno, ricordando quello di un giovane sacerdote che ha combattuto per valori universali».