Torre del Greco. Da anni costringeva le sue vittime a corrispondergli mensilmente somme di denaro che variavano dai 100 ai 500 euro, ricordando ai suoi debitori le scadenze imminenti con pressioni e condotte intimidatorie. I carabinieri hanno arrestato a Torre del Greco in flagranza del reato di usura un uomo mentre riscuoteva insieme al nipote, affetto da infermità mentale, 300 euro da una delle sue vittime a titolo di interessi relativi a un debito pregresso.
La complessa indagine condotta dai carabinieri della stazione di Boscoreale e coordinata dalla Procura di Torre Annunziata è scattata a seguito della denuncia presentata da una donna, vittima di maltrattamenti, che ha raccontato ai militari che il suo compagno la picchiava in quanto esasperato dai pressanti debiti contratti con usurai. A seguito della denuncia della donna i militari hanno monitorato il compagno della stessa, riuscendo ad individuare il soggetto con il quale avrebbe contratto i debiti di natura usuraria, e successivamente intercettando l’utenza telefonica di quest’ultimo.
Dalle intercettazioni è emerso un quadro allartamente, delineando la figura dell’arrestato quale usuraio di lungo corso e con almeno 7 vittime che, alla data dell’arresto, ancora gli corrispondevano mensilmente somme di denaro che variavano dai 100 fino ai 500 euro. Dalle intercettazioni è emersa, inoltre, la frenetica attività di riscossione dei ratei e la pressione nei confronti delle vittime che l’indagato avrebbe posto in essere nel rammentare ai suoi debitori le imminenti scadenze, pressione che, in alcuni casi, sarebbe sfociata in vere e proprie condotte intimidatorie, facendo così configurare il delitto di estorsione.
Una volta individuate le presunte vittime, le stesse sono state ascoltate dai militari e dal pm. Le loro dichiarazioni non solo hanno confermato le accuse nei confronti dell’uomo arrestato, ma hanno consentito anche di delineare la professionalità con cui, da anni, l’indagato avrebbe stipulato accordi di natura usuraria, approfittando ora dello stato di bisogno delle persone, ora dell’esigenza di liquidità di alcuni commercianti.
È emerso che l’indagato avrebbe prestato denaro ad almeno 7 persone di comuni diversi, alcune delle quali sarebbero state sotto il suo giogo da più di 10 anni, divenendo per lo stesso una sorta di vitalizio da riscuotere ogni mese. L’operazione si è conclusa con la perquisizione dell’abitazione dell’indagato e di un terreno di sua proprietà, da cui è scaturito il sequestro di 20mila euro, di gioielli e orologi di valore e anche di un’arma da fuoco illegalmente detenuta.
All’esito dell’udienza di convalida, il gip del Tribunale di Torre Annunziata ha disposto nei confronti dell’indagato l’applicazione della custodia cautelare in carcere anche per altri 18 capi di imputazione, dei quali 15 reati di usura, 2 reati di estorsione e un reato concernente le armi, ritenendo la sussistenza di un grave quadro indiziario a suo carico e di un concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato.