“Oggi il mondo registra il numero più alto di studenti nella storia. Ci sono dati incoraggianti: circa 110 milioni di bambini completano la scolarizzazione primaria. Però, rimangono tristi disparità. Infatti, circa 250 milioni di bambini e adolescenti non frequentano la scuola”. Lo ha detto papa Francesco ricevendo stamane in udienza nella Sala Clementina i partecipanti alla prima Assemblea plenaria del Dicastero per la Cultura e l’Educazione.
“È un imperativo morale cambiare questa situazione – ha proseguito -. Perché i genocidi culturali non avvengono solo per la distruzione di un patrimonio. Fratelli e sorelle, è genocidio culturale quando rubiamo il futuro ai bambini, quando non offriamo loro condizioni per diventare ciò che potrebbero essere. Quando vediamo in tante parti i bambini che vanno a cercare nella spazzatura cose da vendere e così poter mangiare. Pensiamo al futuro dell’umanità con questi bambini”.
Per il Pontefice, inoltre, “un ambito particolarmente rilevante che determina il cambiamento epocale è quello degli enormi salti che si stanno verificando nello sviluppo scientifico e nelle innovazioni tecnologiche. Non possiamo ignorare oggi l’avvento della transizione digitale e dell’intelligenza artificiale, con tutte le sue conseguenze. Questo fenomeno ci pone davanti a domande cruciali”. “Chiedo ai centri di ricerca delle nostre Università che si impegnino a studiare l’attuale rivoluzione in corso, facendo luce sui vantaggi e sui pericoli”. “Comunque, lo ripeto: non dobbiamo far vincere il sentimento di paura. Ricordatevi che i passaggi culturali complessi si rivelano spesso i più fecondi e creativi per lo sviluppo del pensiero umano””, ha concluso Francesco: “Per favore, non siate educatori in pensione! L’educatore sempre va avanti, sempre”.