Militari della Guardia Costiera di Castellammare di Stabia e della Stazione navale della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip di Torre Annunziata, su richiesta della Procura oplontina, di due strutture realizzate sulla scogliera del molo di sopraflutto del porto di Seiano di Vico Equense, località Marina di Equa. Sono 6 gli avvisi di garanzia notificati ad altrettanti indagati. I reati ipotizzati sono occupazione e innovazioni abusive sul pubblico demanio e, in un caso, reati edilizi e paesaggistici. Secondo quanto accertato nel corso delle indagini, che si sono avvalse anche dell’ausilio di un consulente tecnico, entrambe le strutture sequestrate occupano arbitrariamente lo spazio demaniale oggetto di concessione e integrano delle “innovazioni non autorizzate” realizzate sul demanio pubblico, in quanto le stesse sono opere “stabilmente ancorate al suolo” non “precarie” né di “facile rimozione”, così come previsto, invece, nei titoli concessori, ponendosi in netto contrasto con le disposizioni urbanistiche di zona. In particolare, per una delle due strutture gestita dalla Palazzo Murrano srl risulta realizzata un’opera di “nuova costruzione”, stabilmente ancorata al suolo, incompatibile con il regime edilizio ed urbanistico di zona, essendo in contrasto con le prescrizioni del Put del Comune di Vico Equense, che sanciscono l’inedificabilità assoluta nell’area, nella quale è consentita esclusivamente la realizzazione di costruzioni precarie, facilmente amovibili e non ancorate stabilmente al suolo, nonché priva della prescritta autorizzazione paesaggistica, essendo l’area sottoposta a specifici vincoli perché dichiarata di notevole interesse pubblico.
Sulla superficie illecitamente occupata, risultata essere di oltre 1.100 mq di proprietà del demanio dello Stato, è stato realizzato uno stabilimento balneare ed elioterapico nel quale insiste un tavolato sorretto da travi in acciaio “a colonne” ancorate in modo stabile e permanente ai massi sottostanti, perforati e assicurati con una bullonatura metallica. La piattaforma a forma di trapezio, dotata di solarium, si spalma sul molo fino all’altezza del faro ed ospita 4 gazebo con tendaggi in Pvc di circa 165 mq, nonché un bar, un ristorante e servizi igienici. L’altra struttura, gestita dall’Hotel Mary srl, costituita da una piattaforma in carpenteria metallica con travi in acciaio, con sovrastante manufatto ospitante i servizi igienici e il locale ristoro, anch’essa ancorata stabilmente al suolo mediante un sistema di ancoraggi strutturali (i cosiddetti tirafondi) ai massi del molo, ha consentito l’occupazione di un’area demaniale di oltre 400 mq in violazione dei titoli concessori in precedenza rilasciati, che prevedevano “la sola installazione di opere di facile rimozione”, e della disciplina urbanistica di zona, secondo la classificazione impressa dal Prg del Comune di Vico Equense e dalle relative Norme tecniche di attuazione, ponendosi in contrasto con le prescrizioni dettate dal Piano urbanistico territoriale di detto Comune, che sanciscono l’inedificabilità assoluta nell’area in cui ricade l’intervento edilizio. Oltre ad apporre i sigilli alle strutture, i militari hanno notificato gli avvisi di garanzia a 6 indagati, tra i quali gli amministratori delle società Palazzo Murrano e Hotel Mary, i legali rappresentanti delle imprese esecutrici dei lavori e i tecnici che hanno partecipato alla realizzazione delle opere sequestrate.