La legge sul terzo mandato è stata approvata dal consiglio regionale della Campania. Hanno votato 33 favorevoli, 16 contrari e un astenuto. Il Pd ha dunque aperto la strada che potrebbe portare alla ricandidatura di Vincenzo De Luca, facendo dunque cadere nel vuoto l’appello della segreteria nazionale che aveva minacciato epurazioni in caso di appoggio al governatore uscente. Una scelta che, come accennato dal centrodestra, sarà impugnata dal governo.
Sbarramento al 2,5%. Ineleggibilità dei sindaci dei Comuni fino a 5mila abitanti. Con il testo legislativo vengono apportate le seguenti modifiche alla legge elettorale della Regione Campania, la n. 4 del 2009, ovvero: l’eliminazione del limite del 65% del premio di maggioranza; l’introduzione di una soglia di sbarramento al 2,5 per cento per tutte le liste; la riduzione del numero di firme necessarie per la presentazione delle stesse; la sospensione, a decorrere dalla prossima Legislatura, dalla funzione di Consigliere regionale nel caso l’eletto venga nominato Assessore regionale; la ineleggibilità dei Sindaci dei Comuni campani fino a 5000 abitanti, oltre a quella, già prevista per quelli di Comuni con popolazioni superiori, prevedendo l’obbligo, in caso di candidatura alle elezioni regionali, di dimissioni tre mesi prima del termine della Legislatura.
Nazareno, De Luca non sarà comunque il candidato del Pd. «Prendiamo atto del voto del Consiglio regionale della Campania che di fatto apre alla possibilità di un terzo mandato per l’attuale presidente della Regione. Deve però essere chiaro che il voto espresso oggi non sposta di un millimetro la posizione del Pd nazionale sul limite dei due mandati per le cariche monocratiche. Al di là del voto di oggi quindi Vincenzo De Luca non sarà il candidato presidente sostenuto dal Pd alle prossime elezioni regionali». Così in una nota Igor Taruffi, responsabile organizzazione nella segreteria nazionale del Pd.
Casillo: ora dialogo Schlein-De Luca. Mario Casillo definisce quello di oggi un “lavoro politico” in vista delle prossime elezioni regionali. Una candidatura, quella per il prossimo governatore della Campania che avrà come base “un ragionamento collegiale con tutte le forze politiche della coalizione”. Queste le parole del capogruppo del Pd nel consiglio regionale della Campania. Casillo ha sottolineato che si costruirà una trattativa tra la segretaria del Pd Elly Schlein e De Luca. “De Luca non ha detto che si vuole candidare – ha sottolineato – perché il presidente ha riconosciuto che il percorso della candidatura passerà per un ragionamento dell’alleanza. Mi auguro assolutamente che ci saranno degli incontri di dialogo nei modi e nei tempi giusti. Le elezioni regionali qui saranno tra un anno, abbiamo tutto il tempo e noi siamo convinti che ci sarà un percorso che possa portare a ricongiungere due posizioni che in questo momento sembrano distanti. Una soluzione che è soprattutto all’interesse della Campania”. “Tante volte si parla male del Pd ma alla fine, nei momenti importanti, siamo bravi a mettere da parte gli individualismi e far prevalere le ragioni della collettività”, ha concluso.
Il sindaco di Napoli: la coalizione unita scelga il candidato. «La scelta su chi dovrà essere il candidato deve venire chiaramente da una decisione politica, che parte in primo luogo dall’unità della coalizione che sostiene la futura candidatura e che, spero, sia la più larga possibile e che coincida anche con la coalizione che sostiene la mia amministrazione al Comune». Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.
Zaia: «Un provvedimento che abbiamo fatto anni fa». «La Campania sta facendo un provvedimento di legge che noi abbiamo fatto qualche anno fa. Voglio ricordare che le Regioni a Statuto speciali non hanno vincoli, di tutti i 5mila sindaci a livello nazionale, tra deroghe e altro, ne restano una sessantina con limite di mandato. Io non posso che prendere atto che questo Paese viva questa anomalia, in cui i vincoli ci sono solo per due cariche”. Lo ha detto stamani a Venezia il presidente del Veneto, Luca Zaia, in merito al blocco del terzo mandato per i governatori. “Ci sono i fondamentalisti del no al terzo mandato – ha precisato il governatore -, io spero lo restino tutta la vita fondamentalisti. Mi spiace che ci siano illustri rappresentanti delle istituzioni per i quali il blocco dei mandati è una sorta di igiene, perché altrimenti si creano dei fulcri di potere. È come dare degli idioti ai cittadini”, ha concluso.
Manfredi: il candidato lo sceglierà il Pd. «So bene che interessa solo la questione terzo mandato sì o terzo mandato no, ma conta anche quanto ha detto il nostro capogruppo in aula. Ovvero che la scelta del candidato verrà fatta dal Pd e dalla coalizione», lo ha detto Massimiliano Manfredi, consigliere regionale della Campania e fratello del sindaco di Napoli, Gaetano. “Per essere chiari io mi ricandiderò e lo farò nel Partito democratico e lo farò a sostegno della coalizione che il partito indicherà”, dice ancora. “Voi mi chiedete con chi sta il Pd della Campania? Il Pd della Campania sta con il Pd”, risponde Manfredi ai giornalisti. Con riferimento, poi, ad alcune ricostruzioni giornalistiche che collegano il voto a favore di De Luca con il sostegno del Pd a Gaetano Manfredi alla presidenza dell’Anci, Massimiliano Manfredi ha affermato: “Ci tengo a dire che mai la segretaria nazionale o altri membri del gruppo dirigente nazionale con cui ci siamo confrontati negli ultimi giorni si è permesso di fare pressioni al sottoscritto o di associare vicende che sono totalmente distinte. Siamo una comunità democratica sana e tra di noi c’è massimo rispetto”.
Scala (SI): «Norma ad personam illegittima, appello alle forze democratiche». «Hanno tutti sostenuto la legge sul terzo mandato e ora? È stato davvero tutto solo rumore? Non intendo interferire nelle dinamiche interne degli altri partiti, ma mi auguro – e mi aspetto – che le dirigenze nazionali siano coerenti con le posizioni espresse pubblicamente. Ci troviamo in un momento di profonda incertezza, in un caos giuridico e politico che richiede risposte chiare e tempestive. È necessario convocare al più presto un tavolo di confronto nel centrosinistra, per delineare un campo comune e agire in coerenza con gli impegni assunti”. E’ quanto auspica Tonino Scala, segretario regionale di Sinistra Italiana Campania. “Faccio appello – l’invito di Scala – alle forze democratiche e progressiste affinché uniscano le energie per contrastare l’illegittimità di questa norma ad personam e difendere la democrazia. Costituiamo subito un comitato che dia forza e sostanza a questa opposizione. Non lasciamo al governo di centrodestra l’esclusiva dell’opposizione al provvedimento votato oggi dal Consiglio regionale della Campania. Il mondo democratico e progressista si mobiliti in autonomia per difendere la Costituzione”.
Il centrodestra sulle barricate. «Con questo provvedimento, il presidente della Regione pro tempore, con una legge ad personam costringe la maggioranza a seguirlo in questo sforzo normativo confuso e porta l’assise nel pieno del teatrino politico». Lo ha detto il capo dell’opposizione di centrodestra nel Consiglio regionale della Campania, Stefano Caldoro (Moderati e Riformisti). Secondo Caldoro questa legge “declassa a mero scambio la legislatura regionale” e “sarà sicuramente impugnata dal Governo per ragioni di incertezza giuridica e costituzionale. In ogni caso, si tiene bloccato il Consiglio regionale sulla ‘politica politicante’ e non si affrontano i temi che stanno a cuore ai cittadini”. Dopo Caldoro, si sono susseguiti gli interventi di altri esponenti del centrodestra, da Carmela Rescigno (Lega), che ha ricordato che “questa legge non sta in piedi giuridicamente e sarà sicuramente impugnata”, agli esponenti di Fratelli d’Italia Raffaele Pisacane e Cosimo Amente, che hanno detto che in questo modo si vuole “tenere sotto scacco la Regione anziché affrontare e risolvere le vere problematiche del territorio”, a Severino Nappi (Lega) per il quale “quella sul terzo mandato è una legge ad personam che espone la Campania ad una figuraccia e ad una perdita di credibilità”. Francesco Cascone (FI) ha evidenziato che “il presidente della Regione Campania si è limitato alla gestione ma non ha dato prova di buon governo”, mentre Aurelio Tommasetti (Lega) ha rimarcato “lo scollamento dai problemi reali della Campania”. Secondo Nunzio Carpentieri (FdI), infine, “è opportuno che De Luca si candidi per il terzo mandato perché dovrà sottoporsi al voto dei campani rispetto ai grandi fallimenti accumulati particolarmente nel settore ambientale”.
Il M5S: Il governo impugni la legge. «Il Movimento 5 Stelle ha espresso voto contrario a una proposta di legge che, dichiarando di voler recepire il limite dei due mandati consecutivi, di fatto lo nega, consentendo al presidente in carica di ricoprire un terzo mandato». Così i consiglieri regionali campani del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano, Vincenzo Ciampi e Gennaro Saiello che hanno votato contro l’approvazione della norma che ha di fatto sancito la possibilità di ricandidatura per il governatore Vincenzo De Luca. «Inaccettabile contrastare un limite sacrosanto, quello dei due mandati, che risponde alla necessità di promuovere l’alternanza al potere, evitando che una singola figura politica accumuli un’influenza eccessiva nel tempo. Ciononostante, la maggioranza regionale ha scelto di calpestare le regole e andare contro il buonsenso. Ora però ci aspettiamo coerenza dal centrodestra, i cui esponenti in aula hanno gridato allo scandalo. Il governo nazionale ha la possibilità di impugnare la legge, lo faccia senza timori».