Il nodo del terzo mandato che spaventa la destra e agita da tempo anche il centrosinistra è arrivato a un punto di svolta. L’arrivo in commissione della proposta, lunedì sarà presentata dal gruppo di Azione, rappresenta una momento spartiacque per l’eventuale ricandidatura a governatore della Campania Vincenzo De Luca. Lo «sceriffo» salernitano oltre a guardarsi dal fronte delle opposizioni, dovrà avviare un confronto anche dentro la sua maggioranza. Anche perché non tutti sembrano aver accolto con entusiasmo la decisione del presidente della Regione di voler continuare per altri cinque anni la guida di Palazzo Santa Lucia.
L’ordine del giorno
La proposta di legge “Disposizioni in materia di ineleggibilità alla carica di presidente della Giunta regionale, in recepimento dell’art.2, comma 1, lett. f) della legge 2 luglio 2004, n.165”, presentata dal consigliere Giuseppe Sommese di Azione, sarà all’esame della I Commissione consiliare permanente, della quale è presidente, che si riunirà lunedì prossimo alle ore 12. La proposta di legge a firma del presidente della I commissione, nel recepire la norma nazionale, prevede che «non è immediatamente rieleggibile alla carica di Presidente della Giunta regionale chi, allo scadere del secondo mandato, ha già ricoperto ininterrottamente tale carica per due mandati consecutivi» e prevede che «ai fini dell’applicazione della presente disposizione, il computo dei mandati decorre da quello in corso di espletamento alla data di entrata in vigore della presente legge», la quale entrerà in vigore decorsi quindici giorni dalla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania. All’ordine del giorno della I Commissione è iscritta, inoltre, la Proposta di legge alle Camere ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione recante “Modifiche alla legge 26 giugno 2024, n. 86 (Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione)”, contro la quale la Regione Campania ha presentato richiesta di referendum abrogativo alla Corte costituzionale, insieme con altre Regioni), con quesiti referendari sottoscritti da oltre 1.200.000 cittadini, per, si legge nella relazione introduttiva, «macroscopici profili di incostituzionalità e gravi criticità sul piano dell’eguaglianza sostanziale tra i cittadini italiani e tra le diverse aree del Paese». Con la proposta di legge all’esame della I Commissione, si persegue l’obiettivo, come riportato nella relazione esplicativa, di «ricondurre l’articolato ai doverosi canoni di legittimità costituzionale attraverso modifiche idonee ad assicurare, sul piano concernente i livelli essenziali delle prestazioni (Lep), che gli stessi siano effettivamente garantiti e finanziati sulla base di criteri ispirati all’eguaglianza tra tutti i cittadini; sul piano formale e procedimentale, che non siano mortificate le attribuzioni delle Regioni e del Parlamento». Inoltre, come ordine del giorno aggiuntivo, la I Commissione esaminerà anche la proposta di legge: “Modifiche alla legge regionale 27 marzo 2009, n. 4 (Legge elettorale) e alla legge regionale 7 agosto 2014, n. 16 (Interventi di rilancio e sviluppo dell’economia regionale nonché di carattere ordinamentale ed organizzativo)” ad iniziativa del capogruppo del Pd Mario Casillo.
Sinistra spaccata
Ma a sinistra, come era preventivabile, i pareri sono contrastanti. Tra chi sostiene con fermezza la candidatura di De Luca per il terzo mandato e chi invece critica l’operazione. «Non c’è fibrillazione. C’è una maggioranza che io credo sia assolutamente coesa. Forse l’opinione pubblica ancora non lo ha compreso, perché nell’arco di quattro anni mi hanno sempre fatto la stessa domanda ma la risposta è sempre stata la stessa. C’è il recepimento di quella che è una legge nazionale ma è l’idea di che noi abbiamo sempre avuto in mente» spiega l’assessore regionale alla Scuola, Politiche Sociali e Politiche Giovanili, Lucia Fortini – a margine di una iniziativa a Salerno – parlando della questione del terzo mandato per il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. «C’è un governatore – ha spiegato – che tranquillamente ha recepito la legge, ha espletato quasi completamente il mandato, quindi non so per quale motivo ci si accanisce contro un presidente che sta governando bene e semplicemente chiede che siano i campani a decidere se dovrà continuare a governare o meno. Non c’è fibrillazione. Io credo che si continuerà in maniera tranquilla. Quello che dico a tutti e che ci diciamo è di continuare a lavorare perché abbiamo una serie di cose che ancora dobbiamo fare, alcune le stiamo facendo. Credo che lavorare, come ci dice sempre il presidente De Luca, sia l’unico pensiero che dobbiamo avere, sempre compulsivamente, in mente». Parla di deriva autoritaria Sinistra Italiana attraverso il segretario regionale Tonino Scala: «La proposta di legge sul terzo mandato è un abuso evidente, un tentativo spudorato di piegare le regole a vantaggio di pochi», è quanto sottolinea il leader campano di SI. «Si applicano inoltre – prosegue – in quanto compatibili con la presente legge, le altre disposizioni statali o regionali, anche di natura regolamentare, vigenti in materia. È chiaro e indiscutibile; non servono interpretazioni di comodo. Eppure, siamo di fronte all’ennesimo tentativo di manipolare la legge. Chi ha piegato la Severino a proprio vantaggio non si fa scrupoli: si sfugge alle regole per servire interessi personali, in disprezzo delle istituzioni. Questa proposta di legge è un attacco alla democrazia, una legge “ad personam” pensata per chi calpesta ogni principio di integrità pubblica. Non resteremo in silenzio. Come abbiamo sempre fatto, combatteremo questa deriva autoritaria per difendere il valore delle istituzioni democratiche e smascherare chi le svilisce per il proprio tornaconto». Lo stop al terzo mandato anche dalla destra. «A prescindere dal merito e dal confronto tra le forze politiche sul limite dei mandati imposti per legge, quella presentata dalla maggioranza in Regione sembra essere un atto di fedeltà a sé stesso». Così, in una nota, Stefano Caldoro capo dell’opposizione al Consiglio regionale della Campania commenta la proposta di legge. «Come ha giustamente affermato il commissario di FdI Antonio Iannone, si configura – conclude Caldoro – una classica legge ad personam. Solo a esclusivo beneficio del presidente pro tempore in carica».