POLITICA Torre del Greco, un'altra crociata a difesa dei marittimi
Torre del Greco. Un ordine del giorno in consiglio comunale per mettere in campo tutte le iniziative utili – a partire dall’istituzione di un tavolo di confronto con il governo guidato dal premier Giorgia Meloni – a cancellare i tagli dell’indennità di malattia della gente di mare. È l’iniziativa promossa dal gruppo locale del Pd per scongiurare l’ennesima beffa ai danni di un comparto-chiave per l’economia di Torre del Greco.
La crociata-bis
Già a dicembre del 2023, i democrat di Torre del Greco – guidati dal segretario cittadino Salvatore Romano – avevano invitato, insieme a tutti i colleghi di maggioranza e opposizione di palazzo Baronale, il premier di Fratelli di Italia a rivedere la posizione del governo circa il taglio dell’indennità di malattia per la gente di mare, abbassata dal 75% della retribuzione applicato fino al 2023 all’attuale 60%. «Questa norma non tiene conto della specificità e delle peculiarità del lavoro marittimo – sottolineano i promotori dell’ordine del giorno – come i lunghi periodi di navigazione e d’imbarco, nonché le condizioni particolarmente delicate e gravose in cui tali compiti vengono svolti». Concetti già portati in parlamento attraverso un emendamento firmato da Arturo Scotto, ma bocciati a colpi di maggioranza. Di qui, la decisione di una nuova crociata a difesa e tutela del secondo comparto marittimo d’Italia per numero di matricole.
L’ordine del giorno
Dopo avere raccolto le legittime istanze della gente di mare di Torre del Greco, gli esponenti locali del Pd hanno presentato un ordine del giorno in consiglio comunale per chiedere all’intera assise cittadina «di intraprendere ogni iniziativa utile, finalizzata a instaurare un dialogo con il governo nazionale per chiedere un tavolo di confronto in grado di verificare la ricaduta della norma in esame e la possibilità di reintrodurre tempestivamente l’indennità di malattia cosi come configurata prima della modifica legislativa intervenuta»
Il sit-in dei lavoratori
La scorsa settimana erano stati direttamente i marittimi – attraverso il sindacato Orsa – a promuovere tre giorni di presidio davanti alla sede della cassa marittima di via Cesare Battisti per provare a sensibilizzare la cittadinanza sulla vicenda, definita senza mezzi termini come un «attentato alla salute e alla sicurezza» dei lavoratori sull’acqua salata. «Vogliamo portare all’attenzione dei cittadini il malessere provocato da questi tagli – sottolineò il segretario nazionale dell’Orsa Gennaro Bottiglieri- in modo da informare in modo capillare le “vittime” di questa ingiustizia». Se nei prossimi giorni non ci dovessero essere passi in avanti, l’obiettivo dichiarato è promuovere una manifestazione di massa a Roma, sotto la sede della camera dei deputati.
@riproduzione riservata