Napoli sconvolta dall’ennesima tragedia. Nella notte un 15enne è stato ammazzato a colpi di pistola. La vittima si chiama Emanuele Tufano ed è quartiere Sanità. Ancora da capire il movente. Ci sono anche altri due giovani feriti, sui quali si stanno cercando riscontri circa il loro eventuale coinvolgimento nell’omicidio. Uno ha 16 anni e ha una ferita d’arma da fuoco al braccio. Il ‘teatro’ della sparatoria è lungo circa 200 metri. Sui quali ci sono alcune auto con i vetri rotti ed un cassonetto dei rifiuti crivellato. Ne emerge che per eseguire il raid i killer hanno sparato numerosi colpi di pistola. La Polizia, dopo i rilievi condotti nella notte subito dopo l’omicidio, ne stanno effettuando altri per ricostruire l’esatta dinamica della sparatoria.
PRIME RICOSTRUZIONI. Forse si erano dati appuntamento per dirimere una questione e la discussione sarebbe degenerata fino a sfociare in omicidio: è stato colpito alle spalle, mentre scappava, Emanuele Tufano. Il giovane, incensurato, studiava e lavorava, pare, da un meccanico, nel quartiere Sanità della città dove la sua famiglia ha una trattoria. I due ragazzi che si sono recati in ospedale hanno 14 e 17 anni e sarebbero suoi amici. Pare ci fossero pure loro la scorsa notte in via Carmeniello al Mercato, all’angolo con corso Umberto I, dove Emanuele ha trovato la morte. La sparatoria si è registrata verosimilmente mentre era in corso un inseguimento lungo questo vicolo: la Polizia Scientifica ha riscontrato i segni di una ventina di colpi d’arma da fuoco esplosi da 2-3 armi da fuoco, l’ultimo nella vetrina di un negozio che si trova ad angolo con il corso Umberto I. Sulla base di un primo sopralluogo pare che non siano riconducibili alla scorsa notte invece i segni dei colpi d’arma da fuoco riscontrati su un cassonetto. La circostanza è però al vaglio delle relazioni tecniche balistiche.
L’ARCIVESCOVO: E’ TEMPO DI CAMBIARE. “È con profondo dolore che apprendo dell’ennesima tragedia che ha colpito la nostra città: la morte di un giovane, appena quindicenne, strappato alla vita dalla violenza criminale. Ogni volta che un giovane viene ucciso, la nostra città perde una parte del suo futuro, e questo non può lasciarci indifferenti. Non possiamo più restare inermi. È tempo di un cambio di passo, e lo dico con tutta la forza e l’urgenza che richiede questo momento”. Lo dice l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia. “Prevenzione ed educazione devono essere al centro delle nostre azioni. Le istituzioni, le famiglie, le scuole, le parrocchie, tutti noi siamo chiamati a costruire una rete educativa solida, capace di offrire ai nostri ragazzi un’alternativa alla strada e alla criminalità. Non possiamo permettere che la disperazione e la mancanza di opportunità conducano i nostri giovani nelle mani della violenza. Chiedo con forza un impegno concreto per creare percorsi educativi che partano dai primi anni di vita, che siano capaci di raggiungere soprattutto le famiglie più fragili. Non possiamo arrenderci a questa spirale di violenza e morte. Napoli ha una storia grande, fatta di bellezza, cultura e solidarietà, ma tutto questo sembra allontanarsi ogni volta che perdiamo un giovane. Oggi più che mai, dobbiamo unirci per salvare la nostra città e soprattutto i nostri figli – conclude – Preghiamo per questo giovane e per la sua famiglia, ma preghiamo anche per Napoli, affinché possa trovare la forza di rialzarsi e di diventare un luogo dove la vita venga rispettata, protetta e valorizzata”.
SUMMIT IN PREFETTURA. Alle 16, presieduto dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, si svolgerà il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, nel corso del quale si discuterà dell’omicidio del Minorenne e del ferimento di un altro ragazzo la scorsa notte al Corso Umberto I. Alla riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica si discuterà dell’omicidio del Minorenne al Corso Umberto I, nonché del ferimento di altri due ragazzi, verificatisi la scorsa notte. Parteciperanno il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi e i rappresentanti dell’autorità giudiziaria.
MANFREDI: FENOMENO PREOCCUPANTE. “Qualsiasi sia lo scenario è chiaro che c’è un problema di violenza giovanile soprattutto di minorenni anche molto piccoli”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, interpellato in merito all’uccisione, a colpi d’arma da fuoco, di un ragazzo di soli 15 anni avvenuto nella notte in Corso Umberto. Manfredi ha sottolineato che “soprattutto se il fatto è collegato a dinamiche camorristiche ci fa veramente molto preoccupare” ed ha affermato che “ci vuole un’attenzione straordinaria perchè con lo scompaginamento dei vecchi clan, grazie all’intervento efficace della magistratura e delle forze dell’ordine, oggi abbiamo questi cani sciolti che rappresentano un problema da affrontare nella gestione dell’ordine pubblico. Sono dinamiche complesse – ha proseguito – dal punto di vista sociale perché questa criminalità esercitata da giovanissimi richiede un approfondimento ancora più importante per capire realmente cosa c’è dietro a questi fenomeni”.
L’OMICIDIO. Al momento non è chiaro se il grave fatto di sangue avvenuto a Napoli, dove un è stato ucciso un 15enne, sia maturato o meno in un contesto malavitoso. E su questo si stanno concentrando le indagini della Polizia di Stato. La vittima, incensurata, si chiamava Emanuele Tufano ed è quartiere Sanità: sul fronte delle indagini, condotte dalla Polizia di Stato, in particolare dalla Squadra Mobile, al momento a coordinare è la Procura di Napoli (sia antimafia che ordinaria) ma della vicenda è costantemente informata anche la Procura dei Minori. Dei due giovani feriti su cui si stanno cercando riscontri circa il loro eventuale coinvolgimento nell’omicidio, ha 16 anni quello arrivato al pronto soccorso del Cto con una ferita d’arma da fuoco al braccio. Il ragazzino è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza che ha consentito l’estrazione dell’ogiva ritenuta: al momento le sue condizioni di salute sono buone. L’altro, invece, secondo quanto si apprende anch’egli Minorenne, è stato accoltellato alla coscia e al gluteo. I sanitari del Cto hanno riscontrato la lesione di un’arteria ed è stato quindi sottoposto ad angiografia ed embolizzazione. I medici hanno bloccato la fonte di sanguinamento e anche le sue condizioni, al momento, risultano essere buone.