La prefettura ha imposto il percorso della processione della Madonna della Neve a Torre Annunziata e ha ordinato di tenere fuori dal percorso alcune zone calde della città. Due le motivazioni che hanno portato a questa decisione: il pericolo dei crolli per la presenza di ruderi da mettere in sicurezza e la necessità di evitare inchini indesiderati, dove è ancora forte la presenza della criminalità organizzata.
Non è stata una scelta facile, anche perché il sindaco Corrado Cuccurullo ha tentato fino alla fine di imporre la sua visione. “Avrei voluto ampliare il percorso a tutti i rioni della zona sud della città”, ha detto. Anche perché, lo aveva promesso in campagna elettorale. Tuttavia non aveva fatto i conti con i problemi di ordine pubblico e con la realtà dei fatti. E alla fine c’è voluta la voce grossa del prefetto Michele Di Bari che, davanti all’insistenza del prino cittadini, è stato costretto ad imporre la decisione in maniera perentoria.
Per evitare provvedimenti calati dall’alto, il sindaco ha scelto alla fine di fare marcia indietro e ieri sera ha tentato di spiegare alla città il perché non è stato possibile allargare il percorso della processione in occasione della festa patronale del 22 ottobre.
«Nelle ultime ore sono emerse delle difficoltà che, per quest’anno, non sono superabili e, quindi, la processione si snoderà secondo il percorso dell’anno scorso» ha spiegato il sindaco in una nota congiunta con il parroco don Paolino Franzese, da poco nominato rettore della Basilica della Madonna della Neve.
«L’auspicio nostro – continuano – è che ci sia una sempre più maggiore collaborazione tra Prefettura, vertici ecclesiastici, forze dell’ordine e amministrazione comunale, affinché la Solenne Processione possa coinvolgere in futuro tutta la comunità. Torre Annunziata potrà voltare pagina soltanto se, tutta insieme, sarà coinvolta in una nuova stagione di rigenerazione urbana, sociale e culturale, che tenga dentro tutti i quartieri della città».