La sospensione dell’installazione dell’antenna in via Piombiera, a Torre Annunziata, rischia di trasformarsi in un caso legale e in un possibile pasticcio da parte dell’amministrazione comunale. La società incaricata dei lavori, Inwit S.p.A., ha infatti presentato ricorso al Tar della Campania contro il Comune e il sindaco Corrado Cuccurullo, in qualità di Ufficiale di Governo, in merito allo stop di 45 giorni imposto lo scorso 7 ottobre. Secondo l’azienda, il provvedimento del Comune sarebbe illegittimo, sostenendo che vi sia stato un eccesso di potere per illogicità e arbitrarietà, oltre ad un eccesso di potere per difetto di presupposti ed illogicità. Uno dei punti chiave del ricorso riguarda l’ordinanza contingibile e urgente, adottata dall’amministrazione comunale. Tale tipo di ordinanza, secondo la legge, può essere emanata solo in situazioni eccezionali per rispondere a necessità imprevedibili e urgenti. Presupposti che Inwit S.p.A. sostiene non vi fossero, dato che le esigenze a cui si faceva riferimento non erano né eccezionali né imprevedibili. Di conseguenza, il provvedimento risulterebbe illegittimo, poiché queste circostanze potevano essere gestite con procedure ordinarie. Un altro punto contestato è legato alla principale motivazione fornita dal sindaco per giustificare lo stop ai lavori: il pericolo per l’ordine pubblico dovuto alle proteste dei cittadini contro la costruzione dell’infrastruttura. Tuttavia, secondo la giurisprudenza, anche in presenza di proteste reiterate, «non è sufficiente fare riferimento a un pericolo generico per l’ordine pubblico per legittimare la sospensione dei lavori». Inwit S.p.A. sostiene che il sindaco Cuccurullo avrebbe dovuto, invece, fornire alla cittadinanza informazioni chiare sulla legittimità dell’installazione e rassicurazioni riguardo le verifiche sanitarie sulla sicurezza dell’impianto, da effettuare una volta completato con l’installazione delle antenne. Nel mirino del ricorso finisce inoltre anche l’operato della precedente giunta comunale, guidata dal sindaco Vincenzo Ascione, che nel 2020 aveva approvato una moratoria per l’installazione di nuovi impianti di telefonia mobile con tecnologia 5G su tutto il territorio comunale. Tale delibera è stata definita illegittima dalla Inwit S.p.A., poiché la normativa prevede che i comuni possano adottare regolamenti per garantire il corretto insediamento urbanistico degli impianti, «con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia», in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dall’International Agency for Research on Cancer e fino a quando non sarà garantita la completa sicurezza della tecnologia 5G. L’esito di questo contenzioso potrebbe avere implicazioni significative, sia per la gestione del territorio da parte delle amministrazioni comunali, sia per le società coinvolte nello sviluppo delle infrastrutture tecnologiche.
CRONACA
15 ottobre 2024
Torre Annunziata. No all’antenna a Rovigliano, ora l’azienda fa causa al Comune