A Torre Annunziata continua imperterrito lo sversamento abusivo di rifiuti, anche nelle zone centrali della città, e a pochi passi dal Comune oplontino. L’ultimo episodio si è verificato ieri mattina su Corso Vittorio Emanuele III, una delle arterie più trafficate del territorio torrese. Qui, un cumulo di vestiti dismessi, cartoni, secchi e bustoni neri ha fatto la sua comparsa sul marciapiede, sotto gli occhi di centinaia di passanti. Incredibilmente, nessuno sembra essersi accorto di nulla, neanche chi percorre quotidianamente quella strada per recarsi a Palazzo Criscuolo, sede del municipio. Lo sversamento di rifiuti è un problema che affligge Torre Annunziata ormai da tempo, con l’amministrazione che aveva promesso interventi urgenti per combattere il fenomeno. Il sindaco Corrado Cuccurullo, lo scorso luglio, aveva annunciato un intervento deciso contro gli incivili, con l’obiettivo di contrastare il degrado, nonché l’installazione di 15 fototrappole a partire da quel pomeriggio datato 25 luglio nei punti critici, dove continuano ancora oggi indisturbati gli scarichi illegali di rifiuti. In quell’occasione erano state pubblicate le immagini di alcuni trasgressori colti in flagrante nei pressi dell’isola ecologica, a testimonianza dell’intenzione di agire con fermezza. Tuttavia, a distanza di mesi, i risultati tardano ad arrivare. L’abbandono selvaggio dei rifiuti continua a manifestarsi in diversi punti della città, con gli incivili che sembrano agire indisturbati, senza timore di essere sanzionati. Le segnalazioni dei cittadini, sempre più esasperati dal degrado e dall’inefficienza della raccolta differenziata, si moltiplicano, ma dalle stanze del Comune non sembra giungere una risposta concreta. Questo scenario solleva interrogativi sulla reale efficacia delle misure annunciate dall’amministrazione comunale. Gli episodi di abbandono di rifiuti evidenziano come Torre Annunziata sia ancora lontana da una gestione sostenibile del decoro urbano, e che le promesse di tolleranza zero nei confronti dei trasgressori siano rimaste, almeno per ora, parole senza seguito.
