‘’Solo negli ultimi due anni sono stati destinati più di 9800 cespiti, di cui oltre 500 aziende, e sono stati concessi a titolo gratuito direttamente ad enti o associazioni del terzo settore quasi 200 immobili da utilizzare per finalità sociali’’. È il bilancio in videomessaggio del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sull’attività svolta per l’assegnazione di beni confiscati alla criminalità in Italia. Le cifre sono state annunciate al Terzo forum sui beni confiscati, organizzato a Napoli dalla Regione Campania. ‘’Ogni bene confiscato che torna a vivere è un simbolo di riscatto, un esempio concreto di come la legalità possa rinnovare il tessuto sociale. Per questo, la confisca dei beni non è solo un atto di giustizia legale, ma soprattutto un intervento di giustizia sociale’’ ha detto il ministro. “La sottrazione delle ricchezze alle consorterie criminali non rappresenta soltanto la mera applicazione di una misura sanzionatoria con la quale i sodalizi mafiosi, a valle di un processo giudiziario, vengono privati dei profitti accumulati illecitamente a danno di cittadini ed imprese. A tale connotazione giustiziale, di natura prettamente statica, legata alla sola esecuzione della pena, se ne aggiunge una a carattere proattivo e dinamico, con la quale si intende tutelare, soprattutto in chiave preventiva, una variegata moltitudine di interessi e beni primari della collettivita’” ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Con l’applicazione della confisca – dice il ministro dell’Interno – si ha infatti l’obiettivo di bloccare le spirali espansionistiche delle mafie, preservando il diritto dei cittadini a vivere in condizioni di sicurezza, liberi da assoggettamenti e sopraffazioni in tutte le declinazioni della convivenza civile” ha concluso Piantedosi. “Il governo Meloni è fortemente impegnato a potenziare l’attività volta al riuso a fini sociali e istituzionali dei beni confiscati, che consideriamo fondamentale nella strategia di contrasto alla criminalità organizzata. Il nostro impegno è quello di potenziare l’Agenzia Nazionale, per migliorare la conoscenza e la gestione dei beni sequestrati, ridurre il numero di quelli non assegnati, rendere più veloci le procedure di destinazione esupportare gli enti locali nel valorizzare i beni loro trasferiti. Nel 2023 sono stati destinati complessivamente 4.647 beni, con un incremento del 57 per cento rispetto al 2022. Solo nei primi sette mesi del 2024 sono stati destinati 4.869 beni (di cui 3.094 immobili, per un valore di 200 milioni di euro) e oltre 150 aziende”. È quanto ha affermato il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro, intervenendo a Napoli. Il sottosegretario Ferro – che ha delega alle materie di competenza dell’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati – ha richiamato nel suo intervento, tra l’altro, le novità normative inserite nell’ultimo decreto sicurezza, che hanno l’obiettivo di rendere più veloce ed efficace la destinazione e il reimpiego dei beni sottratti alla criminalità organizzata, in particolare immobili e aziende. “Le linee di azione sono due – ha spiegato – da un lato, per quel che riguardagli immobili confiscati, si punta a far emergere da subito l’esistenza di abusi edilizi e la loro gravità. Al fine di evitare di tenere in gestione per anni immobili poi magari non utilizzabili si prevede che l’amministratore giudiziario li evidenzi già al momento del sequestro nella sua relazione. Se gli abusi non sono sanabili, il giudice, con il provvedimento di confisca, dovrà ordinare la demolizione in danno della persona a cui il bene viene confiscato e il terreno passerà al Comune. Dall’altro è previsto un pacchetto dedicato alle aziende, volto soprattutto a concentrare le risorse sulle attività che hanno davvero la possibilità di continuare ad operare”. Oltre il 67 per cento delle aziende confiscate, ha ricordato Ferro, “sono infatti scatole vuote, ed erano già tali al momento del sequestro, nel senso che non hanno mai effettuato alcuna attività economica o commerciale o non hanno mai avuto dipendenti” le parole della Ferro.
CRONACA
13 ottobre 2024
L’annuncio di Piantedosi a Napoli «Il Governo investirà sui beni confiscati»