La sensazione è che la miccia sia stata ormai innescata, che le vie diplomatiche non siano più percorribili, che la bomba esploderà in maniera deflagrante all’interno del Partito democratico. La sensazione è chiara quando il governatore della Regione Campania irrompe nella De Sanctis di Palazzo Santa Lucia. «Non parlo di politica», dice. Anzi la sua frase ha il sapore del disprezzo: «Non parlo di politica politicante». Ce l’ha evidentemente anche con i dirigenti nazionali del Partito democratico che a Roma, in una riunione svoltasi presso la sede del Nazareno, hanno affrontato la questione della Campania e hanno inviato un messaggio chiaro ai consiglieri regionali dem: «chi sostiene l’introduzione del terzo mandato si colloca automaticamente fuori dalla formazione politica». La scelta è netta e non lascia spazio a compromessi. Poco importa se esistono già patti di ferro stretti tra il governatore e i maggiori portatori di voto del Pd sul territorio all’interno dell’aula. Su tutti con il capogruppo Mario Casillo, che punta alle prossime Politiche, e con la vicepresidente Loredana Raia, che correrà coi galloni del leader politico in coppia con il sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno. «Non parlerò di politica politicante», insiste il governatore, dunque «nessuna domanda sul tema» e sguardo fisso sul futuro. O meglio, sul suo futuro. E per restare alla guida di Palazzo Santa Lucia, ha già pianificato la sua campagna elettorale che sarà un viaggio nelle eccellenze della Campania. «Abbiamo deciso di far partire da una decina di giorni una campagna di informazione regionale e nazionale sull’attività della Regione Campania. Vi accompagneremo per tutto l’anno prossimo», ha detto in occasione della presentazione del nuovo progetto di cartografia digitalizzata del territorio. Una dichiarazione che non è sfuggita alle opposizioni, impegnate nel disperato tentativo di trovare un’alternativa credibile per la prossima tornata elettorale. «De Luca ha annunciato l’ennesima campagna a spese dei cittadini, e la sua è una strategia che registra la connivenza del Pd, binomio che ha portato alla deriva la nostra regione», dice Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale. Ma il governatore ha annunciato la sua nuova strategia comunicativa pur sapendo di sollevare un polverone, lo ha fatto senza indugiare, anche per togliersi dall’imbarazzo di dover rispondere a domande sul Pd i cui vertici hanno dettato una linea precisa e vincolante «per evitare ambiguità che potrebbero generare conseguenze dannose». I leader nazionali hanno di fatto inviato un messaggio a Vincenzo De Luca, che ipotizza di far passare una nuova legge elettorale regionale, introducendo il terzo mandato sul finale della legislatura. Ma l’ex sindaco di Salerno si è posto l’obiettivo del terzo mandato senza se e senza ma. Ha più volte detto una cosa del genere: «Chi non è con me è contro di me». E allora, in vista del prossimo voto, rincara la dose, «la Regione Campania parlerà solo dei problemi dei nostri concittadini. Niente politica politicante, perché non ce ne frega assolutamente niente. Da oggi si parla dei problemi della Campania e di tutte le scelte che faremo nei prossimi mesi, che sono le scelte di cui hanno bisogno la Regione Campania, i nostri concittadini e le nostre imprese. La politica politicante la terremo completamente fuori». C’è una ragione per la quale il presidente ha deciso di cambiare la narrazione esponendosi alle critiche e alle polemiche. «Dobbiamo spiegare all’Italia che il Sud non è degradato, che almeno in una ventina di campi la Campania è la prima regione d’Italia già oggi. Questo dobbiamo raccontarlo facendo parlare i dati e non la politica politicante e i servizi giornalistici». E inevitabile arriva la solita bordata ai cronisti, costantemente nel mirino del governatore e sempre meno tutelati dai vertici della categoria al cospetto dell’arroganza delle istituzioni (l’ultima stoccata all’inaugurazione della sede dell’Ordine, quando De Luca sostenne la necessità di garantire il principio di responsabilità dei giornalisti, insinuando che godessero di una sorta di impunibilità e dimenticando due cose: che ogni cronista, per legge, è responsabile penalmente e civilmente di ciò che scrive, e che il giornalista non rientra nelle categorie per le quali è assicurata l’immunità). «Spiegheremo bene tutto quello che stiamo facendo», dice il governatore tornando alla sua campagna elettorale istituzionale. «Ci concentreremo all’ultimo respiro sull’obiettivo di creare servizi di civiltà e lavoro. Abbiamo deciso di presentare tutti i punti di eccellenza della Regione Campania, cioè tutti i primati che abbiamo raggiunto come governo regionale, anche per superare un limite che abbiamo avuto in questi mesi: siamo stati talmente presi dal lavoro da fare che in qualche caso non abbiamo comunicato neanche le cose realizzate». E aggiunge: «La Campania è la prima Regione d’Italia per la trasparenza e per la legalità» ma anche per quanto riguarda gli 80mila alloggi abusivi. «Ora non ci saranno più alibi per nessuna istituzione, nessuno potrà dire che non ne è a conoscenza. Si possono consultare le mappe e vedere tutto quello che si muove sul territorio»
CRONACA
11 ottobre 2024
No al terzo mandato e De Luca avvisa il Pd: «Non parlerò più di politica politicante»