Torre del Greco. Il baby-assassino di Giovanbattista Cutolo – il musicista di 24 anni, noto semplicemente come Giogiò, ucciso a colpi di pistola il 31 agosto del 2023 – potrebbe scontare meno di 17 anni di reclusione. E’ l’ultima beffa giudiziaria per i familiari ammazzato in piazza municipio a Napoli dopo una banale lite per futili motivi davanti a una paninoteca.
Niente appello
Il killer di Giogiò – un sedicenne dei Quartieri Spagnoli, identificato dalle forze dell’ordine attraverso le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti sul luogo del delitto – lo scorso mese di marzo era stato giudicato con la formula del rito abbreviato e condannato a 20 anni di reclusione perché riconosciuto colpevole dell’omicidio volontario e aggravata del musicista originario di Torre del Greco. Ora, a sei mesi dal verdetto, l’ulteriore schiaffo alla memoria di Giogiò: il sedicenne – d’accordo con i propri legali – ha deciso di non ricorrere in appello avverso la sentenza di primo grado. Una scelta evidentemente «studiata» a tavolino, in modo da ottenere un ulteriore sconto della pena pari a un sesto: ora – conti alla mano – dovrà scontare una detenzione pari a 17 anni. Con altri abbuoni e un’eventuale buona condotta la condanna potrebbe scendere fino a 14 e consentire al baby-assassino di tornare in libertà prima dei trent’anni.
Il dolore della madre
L’ulteriore sconto di pena è destinato, inevitabilmente, a scatenare nuove polemiche sul «funzionamento» della giustizia. «L’ho presa male perché il pubblico ministero aveva detto che avrebbe chiesto l’ergastolo se l’assassino fosse stato adulto. Il dono del perdono in questo momento non mi appartiene – la prima reazione di Daniela Di Maggio, la madre di Giogiò -. Neanche 40 anni possono essere una pena giusta rispetto a quello che ha fatto. Perché mio figlio deve stare in un barattolo, ridotto in polvere, non considerato da nessuno e il suo carnefice tutelato dalla giustizia e riabilitato? Glielo auguro perché auspichiamo che tutti si possano redimere, ma non credo che sia possibile per quello che si è mostrato, lui e la sua famiglia».
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