Il trono del Palazzo Reale di Napoli è in partenza per il restauro e allora il G7 sarà accolto da una preziosa seduta del 1700 appartenuta ai Borbone. Sarà sistemata nella sala del Trono, uno degli ambienti più rappresentativi della reggia, luogo cruciale per la trasmissione di simboli e messaggi politici delle diverse dinastie che si avvicendarono sul trono di Napoli. Come annunciato dal direttore del sito Mario Epifani, il trono lascerà la città questa mattina, direzione Torino per lavori che interesseranno la parte lignea e la tappezzeria, e vi tornerà solo nel febbraio del 2026. La poltrona di manifattura napoletana fu realizzata intorno alla metà dell’Ottocento in legno intagliato e dorato con rivestimento in velluto color cremisi e un gallone metallico con frange di seta. Sui lati sono presenti due braccioli con teste leonine.
Dopo l’Unità d’Italia fu aggiunto lo stemma sabaudo sul petto dell’aquila posta in cima allo schienale. Il trono è protetto da un baldacchino in velluto cremisi e galloni argentati, ornato con nastri intrecciati, e si appoggia su un tappeto finemente decorato. Dai documenti d’archivio e dalle foto storiche sappiamo che il trono, realizzato alla metà dell’Ottocento in occasione dell’ammodernamento del palazzo, si trovava ancora al tempo del Regno d’Italia al di sotto di un baldacchino oggi perduto, sostituito da un altro che intorno al 1930 era documentato nel palazzo del Quirinale a Roma. Prossimo passo, il restauro del tappeto, indispensabile prima del rientro del trono.