Il riconoscimento ufficiale è arrivato direttamente dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari. Quando qualche giorno fa, presso la Sala delle Muse del Palazzo di Governo, qha presentato i dati relativi...
Il riconoscimento ufficiale è arrivato direttamente dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari. Quando qualche giorno fa, presso la Sala delle Muse del Palazzo di Governo, qha presentato i dati relativi alla dispersione scolastica nell’area metropolitana di Napoli per l’anno 2023/2024, ha segnalato con orgoglio che il dato registrato dalla Città di Pompei, per la dispersione scolastica di minori, è pari a zero. “Un segnale positivo a dimostrazione che la rete creata dal sindaco Carmine Lo Sapio, tra le istituzioni scolastiche e i servizi sociali del comune, funziona” le parole dell’alto funzionario di Stato. Il merito di questo primato positivo, ancora più importante se raffrontato ad esempio alle realtà territoriali più vicine come Torre Annunziata o Castellammare, va inquadrato nel fatto che l’amministrazione comunale tiene particolarmente al terzo settore, tanto da aver espletato un concorso per assistenti sociali. Attualmente sono quattro gli assistenti sociali, una di queste presa dal nuovo concorso. Anche tutti i comuni limitrofi stanno attingendo dalla graduatoria di Pompei, visto che è stata data la possibilità a giovani assistenti sociali di essere inserite nella pubblica amministrazione. Il sindaco Lo Sapio, per questo, recentemente è stato premiato dagli stati generali nazionali degli assistenti sociali. Negli ultimi anni, la Campania è stata al centro di un crescente fenomeno di dispersione scolastica che preoccupa sia le istituzioni educative sia le famiglie. Secondo i dati recenti del Ministero dell’Istruzione, la regione registra uno dei tassi più elevati di abbandono scolastico precoce in Italia, con un impatto significativo sul futuro dei giovani e sull’economia locale. La dispersione scolastica è un fenomeno complesso e multifattoriale, che comprende sia l’abbandono totale del percorso di studi sia la frequenza irregolare e il disimpegno scolastico. In Campania, le cause sono molteplici: condizioni socio-economiche svantaggiate, mancanza di supporto familiare, difficoltà di apprendimento non adeguatamente affrontate e, non da ultimo, una scarsa motivazione a proseguire gli studi. Il contesto socio-economico è uno degli elementi chiave che contribuisce alla dispersione scolastica. La povertà diffusa e la disoccupazione elevata costringono spesso i giovani a lasciare la scuola per contribuire al sostentamento della famiglia. Inoltre, le aree periferiche e rurali della Campania, caratterizzate da una mancanza di servizi e opportunità, aumentano il rischio di abbandono. Nonostante le difficoltà, sono in atto diverse iniziative volte a contrastare il fenomeno. Le scuole campane stanno implementando progetti di recupero e di inclusione, con il supporto di enti locali e organizzazioni del terzo settore: ad esempio, il progetto “Scuola Viva”.