L'EMERGENZA NEL CENTRO STORICO Crollo a Torre del Greco: svolta-sicurezza, ultimatum per i lavori
Torre del Greco. Un vero e proprio ultimatum per cancellare i disagi e i pericoli igienico-sanitari legati al crollo del fabbricato all’angolo tra vico Pizza e corso Umberto I: archiviate le vacanze estive, il sindaco Luigi Mennella rompe gli indugi e «incalza» proprietari e inquilini dell’edificio al civico 59 per l’esecuzione dei necessari interventi di messa in sicurezza dello stabile. Una formale diffida per spezzare il lungo silenzio scattato all’indomani della «fumata bianca» per i lavori arrivata dall’assemblea condominiale e per accelerare il «ritorno alla normalità» in un quartiere-chiave del centro cittadino. «Il cantiere deve essere aperto entro un massimo di 15 giorni – l’ordine del primo cittadino – altrimenti gli interventi saranno eseguiti d’ufficio dal Comune, con spese a carico dei legittimi detentori degli immobili».
Il calvario di un anno
La prima ordinanza di messa in sicurezza era stata firmata da Luigi Mennella già a novembre del 2023. Nelle more dei lavori, l’ente di palazzo Baronale – previo consulto con il super-consulente Antonello De Luca – realizzò una serie di interventi, a partire dalla «testuggine» per il passaggio pedonale, finalizzati a scongiurare ulteriori rischi per la pubblica e privata incolumità. Solo a gennaio del 2024, la procura di Torre Annunziata – chiamata a fare piena luce sulla sciagura nel cuore del centro storico della città – dispose un dissequestro temporaneo dell’immobile per consentire un sopralluogo esplorativo per la valutazione dei lavori di messa in sicurezza. Poi un lungo silenzio fino a una prima diffida inviata dal Comune – a maggio del 2024 – per sollecitare gli interventi in modo da risolvere i notevoli disagi al traffico veicolare e alle attività commerciali della zona, messe letteralmente in ginocchio dalla chiusura di una strada-chiave per la viabilità cittadina.
La fumata bianca
Dopo il primo affondo del Comune, l’assemblea condominiale del fabbricato al civico 59 approvò – lo scorso 8 giugno – i lavori di messa in sicurezza e affidò alla ditta Romano Costruzioni il compito di procedere con gli interventi di messa in sicurezza. Tutto risolto? Nient’affatto, perchè a distanza di due mesi i lavori non sono neanche iniziati con tutte le conseguenze del caso. In varie occasioni, infatti, i residenti della zona hanno lamentato rischi igienico-sanitari provocati la presenza di «colonie» di topi – richiamati dai rifiuti illecitamente sversati all’interno dell’area off limits davanti al fabbricato crollato il 16 luglio del 2023 – e potenziali pericoli legati ai mancati lavori.
L’ultimo affondo
Denunce capaci di convincere il sindaco a spingere sull’acceleratore per risolvere una problematica già incancrenita dal tempo: «A tutt’oggi l’ordinanza del novembre 2023 non risulta ottemperata – la premessa del primo cittadino – e il permanere di tale stato di fatto arreca notevoli disagi e comporta situazioni di grave degrado urbano». Rilevata l’urgente necessità di superare la situazione di incuria e abbandono del territorio, il primo cittadino ha così ordinato ai proprietari del fabbricato interessato dal crollo a dare il via ai lavori di messa in sicurezza entro 15 giorni. In caso contrario, gli interventi saranno effettuati dal Comune in danno ai detentori degli immobili. Un vero e proprio ultimatum per provare a scrivere la parola fine a un calvario lungo un anno per i residenti di corso Umberto I e non solo. Non a caso, la vicenda è finita in varie occasioni sotto i riflettori della commissione trasparenza del Comune e – riprese le attività politiche – il presidente Luigi Mele ha già provveduto a convocare l’assessore all’urbanistica Francesco Leone per fare il punto della situazione. L’appuntamento è fissato per il prossimo 3 settembre, quando alla scadenza dell’ultimatum firmato dal sindaco mancherà meno di una settimana.
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