L'intervista al vicesindaco
Vicesindaco Giuseppe Di Capua, lei ha la delega alle Terme. Il progetto per la riqualificazione a che punto è? Cosa manca per l’inizio dei lavori?
«Il ripristino e la valorizzazione della vocazione termale della nostra città è uno degli asset fondamentali per la crescita della Grande Stabia. Ma non possiamo ripetere le scelte sbagliate del passato che hanno causato la chiusura delle terme e ingenti debiti per le casse comunali. Una situazione pesante, grave, e che ci mette davanti ad una scelta ben precisa: lavorare per riaprire al pubblico lo stabilimento di Piazza Amendola, creando le condizioni affinché la struttura sia economicamente sostenibile. Grazie ai 12 milioni di finanziamento garantiti nell’ambito dei Fondi di Sviluppo e Coesione, abbiamo le risorse necessarie per realizzare una parte dei lavori».
Cosa si sta facendo adesso?
«Attualmente, stiamo intervenendo per la messa in sicurezza del piano boschivo, un passaggio fondamentale per garantire la stabilità e la sicurezza dell’area. Mi è stato riferito dagli uffici comunali che l’intervento dovrebbe essere completato entro i prossimi mesi, dopodiché potremo definire con maggiore precisione l’entità dei lavori da affidare».
Questione sorgenti. Ad oggi paradossalmente, il rischio è che si riaprano le terme senza avere a disposizione le sorgenti. Da oltre 10 anni non viene effettuato uno studio. Cosa intendete fare?
«La salute dei cittadini è la nostra priorità assoluta. Per questo, riteniamo essenziale avviare al più presto un’analisi approfondita per valutare lo stato delle sorgenti e garantire che siano in condizioni ottimali. L’impegno dell’amministrazione è massimo, e siamo determinati a procedere in modo trasparente e responsabile, coinvolgendo esperti e autorità competenti per garantire che ogni decisione sia basata su dati concreti e nell’interesse della collettività».
C’è da affrontare anche il tema delle concessioni per l’imbottigliamento dell’Acqua della Madonna e Acidula.
«Per quanto concerne la concessione relativa all’Acqua Acetosella, oggi abbiamo la necessità di far fronte a un problema strutturale e igienico-sanitario dell’area, che va affrontato e risolto. In concerto con gli uffici, stiamo lavorando per predisporre tutti gli atti necessari per affidare i lavori di ripristino, che contiamo di far partire entro la fine dell’anno. Una volta conclusa la messa in sicurezza dell’area, chiederemo alla Regione Campania l’autorizzazione per ripristinare la somministrazione al pubblico».
La soluzione ideata dalla triade commissariale per garantire il ripristino della mescita pubblica è stata bocciata? Se sì, a quale soluzione si sta lavorando?
«La sostenibilità ambientale e la necessità di garantire un approvvigionamento idrico sicuro per la comunità sono fondamentali. Sono certo che, con il supporto e la collaborazione di tutte le parti coinvolte, si potrà arrivare a un esito positivo che soddisfi le esigenze della comunità e garantisca la qualità delle nostre acque».
Quanto alla gestione delle terme, siete sulla posizione di affidarla ad un privato, come dichiarato da De Luca?
«Un progetto di rilancio delle Antiche Terme passa, senza mezzi termini, attraverso un ripensamento della loro funzione. Come abbiamo ribadito più volte in campagna elettorale e scritto chiaramente nel nostro programma di mandato, c’è bisogno di spostare il focus sul benessere e sul wellness, che potrebbe rappresentare un’opportunità straordinaria per valorizzare e sfruttare appieno questa risorsa naturale e storica. Il tutto attraverso l’ampliamento dell’offerta di trattamenti termali e benessere, che non può escludere il coinvolgimento dei privati, i quali però devono tenere in debita considerazione la fruibilità gratuita delle acque non minerali da parte dei residenti».
Vicesindaco, lei ha anche la delega ai Lavori Pubblici e quella al personale. Quali interventi sono stati messi in campo?
«Stiamo lavorando in due direzioni: da una parte, ripristinare la vivibilità attraverso una serie di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; dall’altra, siamo concentrati su una programmazione reale e fattibile relativamente alle opere da realizzare in città, stiamo già lavorando per sbloccare i lavori della Casa del Fascio, altra annosa questione, così come vogliamo restituire alla città la Cassa Armonica e Villa Gabola. Nelle prossime settimane, convocheremo un tavolo di concertazione con tutte le società che si occupano dei sottoservizi per coordinare gli interventi da fare. Vogliamo garantire un piano di manutenzione che interessi tutto il territorio e che non escluda, come purtroppo è accaduto in passato, determinate aree della città. Inoltre, grazie al mio intervento, abbiamo sbloccato un’opera ferma da anni: mi riferisco a via Varano, che collega via delle Puglie con via Passeggiata Archeologica, una strada chiusa da anni e che da settembre sarà nuovamente riaperta al traffico veicolare e pedonale».
E per quanto riguarda il personale?
«Per quanto concerne la macchina amministrativa, stiamo lavorando ad un nuovo piano per poter assumere, compatibilmente con le risorse economiche, nuovo personale e andare a rafforzare settori e uffici che oggi sono sotto organico». @riproduzione riservata