Furti negli appartamenti: tre fermi e una denuncia per ricettazione a Torre del Greco, dove la squadra mobile della Questura di Napoli, d’intesa con la Procura di Torre Annunziata, ha fermato tre pe...
Furti negli appartamenti: tre fermi e una denuncia per ricettazione a Torre del Greco, dove la squadra mobile della Questura di Napoli, d’intesa con la Procura di Torre Annunziata, ha fermato tre persone di nazionalità georgiana per ricettazione e denunciato a piede libero un pregiudicato italiano per lo stesso reato. Nell’ambito delle attività mirate al contrasto di furti e rapine presso le abitazioni, che hanno registrato un forte aumento nel periodo estivo, è stata effettuata una perquisizione nell’appartamento dove soggiornavano i quattro. All’interno, le forze dell’ordine hanno rinvenuto e sequestrato migliaia di euro in contanti, nove orologi di pregio, numerosi monili in oro, borse e pochette di alta gamma, insieme a chiavi adulterate, grimaldelli e frese solitamente utilizzati per introdursi abusivamente nelle abitazioni e per aprire le casseforti. Sono in corso indagini finalizzate ad accertare a chi appartengano i beni rinvenuti. I tre georgiani sono stati portati nel carcere napoletano di Poggioreale in attesa dell’udienza di convalida.
L’allarme in Penisola. Ma che l’emergenza non riguardi e non coinvolga solo Torre del Greco e l’area vesuviana appare palese. Nelle ultime settimane, infatti, una banda ben organizzata ha preso di mira le case di vacanza in Penisola Sorrentina. Scegliendo appartamenti isolati, entrando di notte e trafugando quelo che era possibile portare via con facilità. Secondo quanto hanno appurato gli investigatori arrivano nei pressi delle case da svaligiare con vetture di grossa cilindrata. Le targhe sono taroccate in modo da sfuggire ai controlli delle telecamere di videosorveglianza cittadine. Spesso utilizzano guanti e hanno anche il volto coperto. Secondo quanto hanno appurato gli investigatori hanno messo a segno una serie di colpi da Massa Lubrense a Vico Equense. Una situazione che andrebbe avanti almeno da un paio di mesi. Mettono a segno un colpo e poi per alcuni giorni spariscono in modo da far calmare le acque. A volte sono anche fortunati nella scelta delle vittine: in uno dei furti hanno trovato in casa dei gioielli che una famiglia napoletana aveva deciso di portare con se per evitare di lasciarli in una Napoli deserta e incustodita. In altri due appartamenti, poi, i malviventi sono anche riusciti a portare via diverse migliaia di euro in contanti. Soldi che servivano ai turisti per fare le vacanze e che si sono volatilizzati. Di solito i colpi vengono messi a segno quando in casa non c’è nessuno. Ma che si tratti di una banda specializzata lo si intuisce anche dal fatto che, secondo quanto appurato dalle indagini affidate ai carabinieri di Sorrento, la banda abbia introdotto una sostanza soporifera nella casa da colpire narcotizzando le vittime che si sono accorte, solo il giorno, di essere stati derubati. Sono state le stesse vittime, interrogate nel giorno della denuncia, a sostenere di essersi svegliate con una sensazione di torpore e di confusione mentale. Ma, ovviamente, su questo punto non vi è una certezza scientifica. I carabinieri sono al lavoro e i sospetti sono su un gruppo di specialisti stranieri: o originari dei balcani o di etnia rom. Ma, così come accaduto a Torre del Greco, non si esclude che possa esserci qualche basista che agisce sul territorio; qualcuno che indica quali case valga la pena colpire e che possa muoversi indisturbato per cercare di individuare le prede migliori. Per ora nessuna forma di violenza è stata attutata in nessuno dei colpi messi a segno. E qando si verifica un contrattempo questa banda sceglie sempre la via di fuga. Mettendo a confronto le telecamere di sorveglianza, gli inquirenti si sono accordi che le auto utilizzate sono state tracciate a Castellammare di Stabia e in provincia di Caserta. Anche le amministrazioni comunale delle città della penisola sorrentina hanno chiesto un’attenzione particolare da parte delle forze dell’ordine. Tra le tecniche utilizzate da questa banda vi è anche quella della “chiave bulgara”. La porta non sembrava forzata, ma chiusa solo con una mandata. Quando il proprietario ha aperto ha trovato tutto sotto sopra, armadi svuotati, scatoli e cassetti aperti e ribaltati. I carabinieri stanno anche mettendo in collegamento le denunce arrivate anche da altre città per capire se la banda abbia già agito anche da altre parti con le stesse modalità.