POLITICA Torre del Greco, ombre sugli incarichi d’oro per il welfare: «Sprechi “mascherati” da necessità»
Torre del Greco. Archiviate le vacanze estive, si accendono nuovamente i fari sulla tribolata (e traballante) gestione delle politiche sociali all’ombra del Vesuvio. E sotto i riflettori dell’opposizione di palazzo Baronale finiscono gli affidamenti esterni decisi dall’amministrazione comunale targata Luigi Mennella, pronta a ricorrere allo «strumento» degli incarichi di supporto al rup per tamponare – a caro prezzo per le casse pubbliche – le gravi carenze di personale all’interno degli uffici degli ex Molini Meridionali Marzoli.
Le tre determine
A sollevare dubbi di legittimità sull’operato dei vertici del settore politiche sociali – attraverso una «richiesta di chiarimenti» inviata al segretario generale Domenico Gelormini – l’ex candidato sindaco Luigi Caldarola, oggi seduto tra i banchi della minoranza. Nel mirino del capogruppo della civica Il Cittadino, in particolare, gli incarichi di supporto al rup – tutti al costo di 4.990 euro, giusto dieci euro in meno rispetto alla soglia per l’affidamento diretto senza l’obbligo di ricorrere a gare sul Mepa – in favore di Giuseppe Precchia, Ciro Pontillo e Roberta Salvini: tutti nomi individuati dall’elenco di operatori economici per la progettazione, il monitoraggio, il coordinamento, la rendicontazione e supporto al rup nelle attività amministrative dei fondi europei, nazionali e regionali eppure capaci di fare insorgere dubbi e perplessità nel braccio destro dell’ex assessore alle politiche sociali Luisa Refuto. «Lo scopo della nota è segnalare alcuni atti e relazioni a firma del dirigente Alessandro Gennaro Borrelli – si legge nella missiva inviata al segretario generale di palazzo Baronale – affinché possa fare luce su alcuni passaggi amministrativi che appaiono davvero volutamente poco chiari».
I dubbi di legittimità
In particolare, l’esponente dell’opposizione punta l’indice contro l’affidamento da 18.200 euro a Giuseppe Precchia del servizio di supporto al rup relativamente al progetto «Riallineamento della programmazione con i servizi erogati, riorganizzazione e innovazione della rete dei servizi di politica sociale, piano di zona, politiche giovanili e pari opportunità» peraltro oggetto di un apposito decreto sindacale. «Una delle dirette conseguenze dell’affidamento poco consona in termini economici è l’esternalizzazione da parte di un dirigente di attività per cui ha ottenuto l’incarico retribuito dal Comune». Non solo: «Probabilmente la grave carenza di organico – prosegue la missiva di Luigi Caldarola – induce in errore il dirigente che immagina una totale mancanza di cognizione e conoscenza, in seno alla politica, delle programmazioni sociali nonché economiche e finanziarie. La tesi portata dal dirigente à infatti quella secondo cui l’affidamento riguarda quanto previsto dal nomenclatore regionale, ovvero il supporto dell’ufficio di piano. Posto primariamente che non è tale servizio oggetto dell’affidamento, vale la pena segnalare come il nomenclatore dei servizi sociali della Regione Campania preveda la più corretta programmazione dell’Ufficio di Piano (e non del supporto). Vieppiù da segnalare come anche il richiamo al Piano di Zona sia elusivo di chiarezza e trasparenza, giacché l’obbligazione giuridica a favore dell’operatore economico avviene con fondi comunali e precisamente sui capitoli destinati alle attività di supporto al rup». Di qui, l’invito al funzionario capo del Comune a chiarire, in qualità di massima autorità in materia di trasparenza e legittimità, tutti i dubbi e le perplessità sull’affidamento di supporto al rup da 18.200 euro a Giuseppe Precchia. «Certo – conclude Luigi Caldarola – che in caso di riscontri di in vizi o illegittimità possa richiedere l’annullamento in autotutela».
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