“Visto che, come accaduto con il Covid-19, il rischio di contagi da vaiolo delle scimmie arriva dall’estero, specialmente dai Paesi d’origine dell’epidemia, e visto che quest’ultima rappresenta ormai un’emergenza sanitaria globale (il più alto livello di allarme previsto dal diritto sanitario internazionale), il governo deve irrobustire ulteriormente i controlli alle frontiere e le misure sanitarie di contenimento. E questo in particolare riguardo partenze e arrivi da Paesi ‘ad alto rischio’, evitando di ripetere gli errori commessi in passato e di chiudere quindi le porte della stalla a buoi già scappati”. Lo dichiara Francesco Tanasi, segretario nazionale Codacons. “Si registra infatti – aggiunge – una crescente preoccupazione globale per l’aumento dei casi di vaiolo delle scimmie, soprattutto in Africa: per questo, è doppiamente indispensabile attuare negli aeroporti e in altri punti di ingresso in Italia azioni di sorveglianza epidemiologica per l’individuazione, la diagnosi precoce, l’assistenza e l’attuazione di misure di isolamento e di tracciamento dei contatti per i possibili casi. Non bisogna ripetere gli errori del passato, gli esperti ci dicono che la situazione è sotto controllo ma l’allarme globale è elevato e per sicurezza è bene attuare protocolli severi di sorveglianza e controllo” le parole del Codacons. “L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato l’epidemia di vaiolo delle scimmie come emergenza globale. In questo contesto di emergenza, Unarma esprime grave preoccupazione per i rischi di contagio, specialmente in relazione agli sbarchi clandestini di immigrati provenienti da aree ad alto rischio, in particolare in Paesi come la Repubblica Democratica del Congo e in altre parti dell’Africa”. Così afferma in una nota Antonio Nicolosi, segretario generale del sindacato dei carabinieri Unarma. “Il vaiolo delle scimmie, malattia virale trasmissibile da uomo a uomo, richiede misure di prevenzione e protezione adeguate per evitare la diffusione – continua Nicolosi – La trasmissione del vaiolo delle scimmie da uomo a uomo avviene principalmente tramite contatto stretto con individui infetti o oggetti contaminati”. Unarma “invita le autorità competenti a garantire misure di sicurezza adeguate e a informare il personale di frontiera riguardo ai rischi di contagio. È essenziale adottare protocolli di prevenzione e protezione per salvaguardare la salute pubblica e la sicurezza degli operatori sul campo”. Le autorita’ sanitarie delle Filippine, intanto, hanno diagnosticato il primo caso di vaiolo delle scimmie nel Paese da dicembre dello scorso anno. Lo ha annunciato il dipartimento della salute filippino, precisando che sono ancora in corso gli esami per stabilire con esattezza la variante del virus. Il soggetto contagiato e’ un 33enne filippino che aveva viaggiato al di fuori del Paese.
CRONACA
20 agosto 2024
Vaiolo delle scimmie, il Codacons: «Controlli alle frontiere»