Accusati di aver tentato di estorcere l’importante somma di denaro pari ad un milione di euro, a noti imprenditori nel Napoletano. E’ successo a Sant’Antonio Abate, provincia di Napoli, dove, due persone legate al clan Fontanella, sono state arrestate dai carabinieri in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere: sono accusate di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e dalla finalita’ di agevolare il clan camorristico Fontanella.
A finire in manette è il boss 56enne, ex pentito, Gioacchino Fontanella. L’altro indagato, finito dietro le sbarre è invece il 52enne Nicola Mendola, guardia giurata che accompagnava Fontanella nelle richieste di estorsione. Nel mirino dei due sarebbe finita un’azienda di proprieta’ di un imprenditore molto conosciuto perche’ anche consigliere comunale e parente del sindaco. La vittima avrebbe subito piu’ volte minacce affinche’ pagasse l’ingente somma. Gli episodi sono avvenuti a inizio luglio. “Ringrazio l’Arma dei Carabinieri e la Magistratura a nome di tutti i cittadini di Sant’Antonio Abate e di tutti gli imprenditori abatesi, che ogni giorno lavorano per migliorare la nostra comunità con sacrifici e impegno, nel rispetto di valori importanti come la Legalità”.
A dirlo è Ilaria Abagnale, sindaca di Sant’Antonio Abate, dopo l’arresto di due persone per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. “Ancora una volta, dice Ilaria Abagnale, la tranquillità della comunità abatese era stata minata da chi, con minacce e soprusi, voleva imporre il terrore a Sant’Antonio Abate. Ancora una volta, il coraggio di chi vive nella Legalità ha avuto la meglio sulle pressanti richieste della camorra.
E, ancora una volta, la mia famiglia è stata in prima linea, con l’arma più potente che gli imprenditori e le persone oneste hanno: la denuncia.
“Oggi, prosegue la sindaca abatese, per Sant’Antonio Abate è un’altra giornata importante che segna un altro punto decisivo nella lotta contro le illegalità di ogni genere”. “A chi, invece, in queste settimane ha vissuto i nostri stessi sentimenti di paura – conclude Ilaria Abagnale, chiedo di fare un passo avanti, di non indietreggiare, di denunciare, di avere fiducia nelle Forze dell’Ordine e nella Magistratura: lo Stato c’è ed è sempre accanto a chi denuncia. E la risposta è decisa, severa e immediata”.