Le statistiche dell’incidentalità stradale fanno registrare una riduzione del numero delle vittime e un aumento di incidenti e feriti. Lo scorso anno,sulle strade italiane si sono verificati 166.525 incidenti (+0,4%), con 3.039 morti (-3,8%) e 224.634 feriti (+0,5%). Rispetto al 2019 gli incidenti sono diminuiti del 3,3%, i morti del 4,2% e i feriti del 6,9%. In media, ogni giorno si sono verificati 456 incidenti (19 ogni ora), 615 feriti (25,6 ogni ora) e 8,3 morti (1 ogni 3 ore). Il costo sociale degli incidenti stradali con lesioni alle persone ammonta a quasi 18 miliardi di euro (1% del Pil nazionale). Aggiungendo i 4,3mld di euro di costi sociali per danni alle cose, si raggiungono i 22,3 miliardi di euro (pari all’1,1% del Pil).
Sono questi alcuni tra i dati essenziali del Rapporto Aci-Istat sull’incidentalità stradale 2023. Il tasso di mortalità – numero di morti per 100mila abitanti – risulta più elevato della media nazionale (5,2) in ben tredici Regioni. Nello specifico: Sardegna (7,0), Bolzano (6,7), Trento e Veneto (6,4), Emilia-Romagna (6,3), Marche, Lazio e Puglia (6,0), Calabria (5,9), Abruzzo (5,7), Toscana e Molise (5,5), Umbria (5,3). Nel 2023, gli incidenti stradali registrati nei grandi Comuni (Torino, Milano, Verona, Venezia, Trieste, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Messina, Catania) hanno rappresentato il 25,5% del totale (42.496). Le vittime (429, il 14,1%) sono aumentate del 10,0% rispetto al 2022 (+22,2% rispetto al 2019).
Il tasso di mortalità stradale è salito a 4,6 (4,2 nel 2022, 3,4 nel 2021) contro una media nazionale del 5,2. L’indice di mortalità (morti su cento incidenti) resta più elevato sulle strade extraurbane (4,1: 4,3 nel 2022) – scende sulle autostrade (2,7: 3,5 nel 2022), mentre sulle strade urbane (1,1) è identico a quello dello scorso anno. La media nazionale (1,8) è praticamente invariata dal 2010. “Guida distratta o andamento indeciso”, anche a causa dell’uso dei telefonini, hanno provocato 33.144 incidenti (15,1% del totale). Le altre cause sono: mancato rispetto di precedenza o semaforo (28.389 incidenti: 12,9%) e velocità troppo elevata (18.524: 8,4%) si confermano le principali cause di incidenti.
In aumento le vittime tra conducenti di monopattini elettrici (21, erano state 16 nel 2022; gli incidenti sono passati dai 2.929 del 2022 a 3.365, i feriti da 2.787 a 3.195), biciclette e biciclette elettriche (212: 205 nel 2022 = +3,4%). Stabili i pedoni (485 morti), in diminuzione occupanti di autocarri (112: -32,5%), motociclisti (734: -6,0%), occupanti di autovetture (1.332: -3,1%) e ciclomotoristi (68: -2,9%). Elevata esposizione al rischio mortalità per i conducenti di biciclette e monopattini elettrici coinvolti in incidenti con autovetture o a veicolo isolato.