Dopo l’assoluzione dall’accusa di estorsione, decretata dai giudici dell’Appello, l’imprenditore stabiese Adolfo Greco torna nel mirino degli investigatori. I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno eseguito un provvedimento di sequestro emesso dalla Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Napoli, su proposta della Dda, sulla somma di 2,7 milioni di euro che era già stata oggetto di sequestro alla fine del 2018.
I soldi trovati a casa dell’imprenditore quasi sei anni finirono sotto sequestro perché considerati in qualche modo riconducibili ad attività delittuose della criminalità organizzata. Tuttavia, nel 2022 il gup del tribunale di Napoli pronunciò una sentenza di incompetenza e sostenne che quei soldi non avevano nulla a che a fare con le attività camorristiche dei D’Alessandro, che erano il frutto di evasione fiscale e che l’imprenditore doveva rispondere di reati tributari. In più, durante il processo Olimpo, Adolfo Greco è stato riconosciuto vittima della camorra di Castellammare di Stabia che per anni gli ha imposto tangenti anche con l’uso delle minacce e delle intimidazioni.
Adesso, si fa largo una nuova tesi della Dda: una piccola parte di quei soldi sarebbero riconducibili ad attività del clan dei Casalesi. Ipotesi sostenuta nell’ambito dell’inchiesta che ha portato Greco ad essere imputato in un processo presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. L’accusa mossa all’imprenditore è quella di aver indotto gli organi di amministrazione della Parmalat a revocare la concessione per la distribuzione a un’impresa riconducibile a Zagaria (già confiscata in sede di prevenzione) perché venisse assegnata ad una nuova società neo costituita.
La motivazione del nuovo sequestro dei 2,7 milioni di euro è questa: «gli approfondimenti di natura economico-patrimoniali eseguiti in sede di prevenzione hanno fatto emergere una sproporzione tra la somma, ritenuta il frutto di attività illecite, e i redditi dichiarati negli anni dal 2003 al 2017. Da qui il sequestro di prevenzione dell’intero importo già sottoposto a vincolo nel processo penale».