“Il carcere è al collasso. Siamo in piena emergenza umanitaria sia sulle problematiche carcerarie degli adulti sia sul tema della giustizia minorile. La situazione richiede un’azione rapida e precisa da parte del legislatore e del Governo”. Lo afferma il portavoce dei garanti territoriali e garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello, in occasione della giornata di mobilitazione promossa dai Garanti territoriali delle persone private della libertà personale, che denuncia come “il decreto legge sul carcere, del 4 luglio 2024, per la Conferenza nazionale dei Garanti territoriali dei detenuti è una vera e propria scatola vuota, non in grado di porre un argine immediato alle drammatiche condizioni in cui versano gli istituti di pena italiani”.
Ciambriello definisce “preoccupante” l’indice di sovraffollamento che – riferisce – “ad oggi è arrivato al 130 per cento: ci sono 7.027 persone detenute che devono scontare meno di un anno di carcere”. “Sono dati allarmanti – afferma – conseguenti anche a scelte di politica penale che, in un’ottica puramente repressiva e securitaria, hanno portato all’introduzione di nuove fattispecie di reato, all’innalzamento della durata di pene detentive per alcune fattispecie di reato, all’inasprimento dell’applicazione di misure cautelari, anche per reati di lieve entità”. Nella nota i Garanti esprimono l’auspicio che al testo ci siano “emendamenti migliorativi in sede di discussione al Senato e alla Camera e chiediamo un incontro urgente con il ministro Nordio”.