Si scaldano i motori per la prima edizione del Pompei CoolTour Fest. Protagonisti: i giovani. L’iniziativa annunciata in conferenza stampa ieri mattina, è «un contenitore culturale e sociale rivolto alle nuove generazioni», che propone attraverso workshop, incontri, musica, cinema e arte performativa, una profonda riflessione sui grandi temi del mondo contemporaneo. Il festival, promosso dall’Amministrazione Comunale di Pompei e sostenuto dal consigliere comunale Salvatore Caccuri, è stato organizzato dalle diverse realtà sociali presenti sul territorio. È stato infatti il lavoro sinergico del Forum dei Giovani di Pompei, del Leo Club, dell’associazione C’entro, del Rotaract e di Civitatis 2024 che ha dato vita alla programmazione di tutte le attività. «Per un amministratore – afferma il consigliere, Salvatore Caccuri in conferenza – è motivo di grande orgoglio assistere al coinvolgimento vivo delle nostre realtà sociali perché i giovani rappresentano il cuore pulsante della società e arricchiscono il background culturale del nostro territorio. Vedere queste associazioni mettere a disposizione il proprio tempo e le proprie risorse per un fine comunitario, non ha prezzo per noi». Il tema di questa prima edizione del Pompei CoolTour Fest è il Confine, scelta che prende le mosse dalla contrapposizione dell’identità culturale e sociale della città, che si configura come luogo dell’accoglienza e della pace universale, rispetto a quelli che invece sono gli ultimi avvenimenti internazionali che vedono coinvolti diversi paesi del mondo in assurdi e violenti conflitti di confine sia sul piano geografico che sociale. «Non a caso il nostro fondatore Bartolo Longo, ha dedicato la facciata del Santuario pompeiano alla pace universale – continua Caccuri – e noi vogliamo perseguire questo ideale. Un altro vanto è quello di aver deciso di organizzare una kermesse non fine a se stessa che ha intenzione di diventare un appuntamento identitario giovanile con decorrenza annuale». Un altro confine che si è scelto di abbattere con questo evento è quello tra la città antica e la città moderna, da qui la decisione di organizzare l’incontro con il giornalista e scrittore Pablo Trincia, sabato 22 giugno, presso l’Auditorium del Parco Archeologico di Pompei. La kermesse prende il via questa mattina, con un pre-festival che si chiuderà venerdì 21 giugno. Quattro giornate dedicate al workshop di Contemporary Mosaics, organizzato dal Leo Club in collaborazione con Civitatis 2024, a cui potranno partecipare cittadini di ogni fascia d’età, presso il Museo Temporaneo d’Impresa. «Abbiamo programmato – spiega la presidentessa del Leo Club, Estera Balintfi – la creazione di mosaici contemporanei per tutti i partecipanti, mosaici che poi saranno esposti nel Museo Temporaneo d’Impresa durante i due giorni del festival. Nonostante abbiamo organizzato tutto in soli tre mesi, siamo molto contenti del risultato». Tutti gli appuntamenti si concentreranno nel prossimo weekend. Sabato e domenica verrà inoltre allestito in Piazza Bartolo Longo, un grande mosaico che chiunque lo desideri potrà dipingere, basterà pescare un pennello e scegliere il proprio colore. Grande protagonista dell’iniziativa sarà la musica, sabato sera in Piazza Schettini si esibirà il cantautore milanese Dargen D’Amico, mentre domenica pomeriggio sarà possibile passeggiare lungo Via Sacra ascoltando musica live. Previsto anche un tributo ai Coldplay, band britannica che l’anno scorso ha registrato un doppio sold out allo Stadio Maradona. Il festival si propone come una manifestazione estremamente colorata, a furia di rimarcare e tracciare limiti e confini però questi colori iniziano a sbiadire, uno degli obiettivi della kermesse è quello di mantenerli vivi e soprattutto sensibilizzare dal punto di vista culturale e sociale, le nuove generazioni nei confronti della realtà che li circonda. «Noi da sempre – dichiara Don Ivan, in rappresentanza dell’ufficio della Pastorale giovanile e dell’associazione C’Entro – abbiamo fatto in modo che il nostro spazio potesse essere condiviso con tutte le realtà giovanili della città perché siamo fermamente convinti che è la rete a creare la potenza necessaria per un cambiamento concreto. Siamo stati da subito felici di cogliere l’invito ad organizzare questa meravigliosa iniziativa di cui tengo a sottolineare due aspetti positivi da custodire gelosamente. Innanzitutto la riflessione sul tema del confine che è scaturita quando abbiamo messo giù le prime idee, non un confine geografico ma un confine riferito ai giovani. È giusto ammettere che ad oggi, le nuove generazioni sono ai limiti della società sia per la scarsa natalità, sia per la poca voce in capitolo che gli viene attribuita. Il secondo aspetto riguarda proprio la forza della rete. Aver messo insieme le associazioni di un territorio che pur non essendo grandissimo, ha tantissime potenzialità e averlo fatto dando spazio e libertà alla gioventù, è una marcia in più per l’iniziativa ma una grandissima vittoria per loro».
CRONACA
18 giugno 2024
A Pompei parte il CoolTour Fest, giovani protagonisti “oltre confini”