Angri. A distanza di poche ore dall’omicidio del 35enne Mario Carotenuto, avvenuto nella notte tra sabato e domenica scorsi ad Angri, nel Salernitano, i carabinieri hanno eseguito il fermo di due persone.
Si tratta di un imprenditore angrese di 40 anni, titolare di un locale della movida del centro storico ad Angri, e di un suo collaboratore di 30 anni di origini rumene. Sequestrate una mazza da baseball e una pistola, che sarebbero state utilizzate per l’agguato mortale. Potrebbe essere stato un agguato punitivo quello in cui e’ morto il 35enne Mario Carotenuto, ucciso nella notte tra sabato e domenica scorsa ad Angri, nel Salernitano.
I due presunti autori, il titolare di un locale della movida del centro storico di Angri e un suo collaboratore, sono stati fermati dai militari dell’Arma del Reparto territoriale di Nocera Inferiore, come disposto dal pm di turno della Procura di Nocera Inferiore, guidata da Antonio Centore. I due sono ritenuti gravemente indiziati dell’omicidio del 35enne, commesso con premeditazione e per futili motivi.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la vittima e’ stata attinta da un colpo d’arma da fuoco. L’attivita’ investigativa ha consentito di ricostruire il vissuto di Carotenuto nelle ore che hanno preceduto l’agguato, riscontrando che, in due precedenti occasioni, si era reso protagonista di alcune condotte di disturbo a clienti e personale di alcuni locali della movida del centro storico da cui erano scaturite delle colluttazioni.
La visione delle immagini estratte dalle telecamere di videosorveglianza della zona ha permesso, poi, di ricostruire le fasi di preparazione ed esecuzione del delitto. Con il coordinamento del pm, i carabinieri sono riusciti a identificare i presunti autori del fatto, che la Procura definisce “un verosimile agguato punitivo”. I due fermati sono stati tradotti, nella serata di ieri, nella casa circondariale di Salerno.