“Nel Campi Flegrei andremo avanti con le esercitazioni già previste. Quella che era pensata per questi giorni la faremo nel mese di giugno e poi ci sarà l’esercitazione più grande a ottobre, quella che testerà il piano nazionale sulla parte vulcanica”. Lo ha detto Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile, al termine della riunione tra le istituzioni nazionali e del territorio che si è svolta nella zona Monteruscello di Pozzuoli sul bradisismo nei Campi Flegrei. Curcio ha sottolineato l’importanza della comunicazione ai cittadini: “Serve – ha detto – in maniera preventiva per far capire cosa fare e accade in un sisma da 4.4. perché quando avviene è già troppo tardi. Per questo l’attenzione serve. Sui Campi Flegrei il decreto legge 140 da settembre-ottobre ha previsto un’analisi da parte della Regione Campania di piani infrastrutturali, sono state individuate dalla Regione Campania le infrastrutture che necessiterebbero di una urgente risistemazione e attuazione. Questo piano vede la Regione Campania elencare 28 interventi per investimenti da circa 71 milioni di euro e si sta ragionando su come trovare questi finanziamenti in ambito normativo nazionale e anche regionale. Poi abbiamo esaminato oggi anche i piani esistenti che hanno avuto con questa esperienza a Pozzuoli uno stress test, che ha evidenziato degli elementi di miglioramento, i piani esistono ma sicuramente vanno migliorati. Ricordo che il piano bradisismico esiste dal gennaio di quest’anno e i sindaci stavano attuando la pianificazione bradisismica proprio in linea con quella che erano le indicazioni che erano emerse a gennaio”. Curcio si dice “sicuro che l’esperienza di queste settimane porterà anche i sindaci a una migliore attuazione del piano”. Il capo della protezione civile ha parlato anche degli allarmi lanciati dal territorio sui problemi di vie di fuga: “Il tema della parte infrastrutturale – ha detto – su quest’area come in altre aree è assolutamente prioritaria, non lo scopriamo oggi. Credo che qualunque territorio che ha necessità di una rapida movimentazione non possa fare a meno delle infrastrutture, ma non dobbiamo attendere di accorgersi durante l’evento emergenziale che il problema infrastrutturale c’è. Esiste anche nell’ordinario. Io quando sono venuto sul territorio, qui come da altre parti d’Italia, a parlare con i cittadini, con i sindaci, il tema delle infrastrutture esiste nell’ordinario. È chiaro che un elemento ancora più importante, basta pensare a quella parte d’Italia che è non facilissimamente raggiungibile nel caso di emergenze, quindi l’infrastruttura è parte dell’ordinario e nell’emergenza diventa un elemento essenziale”. Sul caso è intervenuto anche il Prefetto di Napoli, Michele Di Bari. “Credo che il ministro Musumeci abbia già chiarito, e che la densità abitativa in questi territori sia alta mi pare che non sia una novità di nessuno, è sotto gli occhi di tutti”. Così il prefetto di Napoli, Michele di Bari, parlando con i giornalisti al termine della riunione di “debriefing” a Pozzuoli sulle attività messe in campo dopo le forti scosse del 20 maggio scorso. Le misure contenute nel decreto Campi Flegrei “e tutto ciò che si sta facendo”, ha aggiunto il prefetto, sono azioni che hanno come obiettivo quello di “garantire la sicurezza ai cittadini allorquando accade un evento, e di questo noi dobbiamo discutere”. Dopo le scosse del 20 maggio, ha sottolineato il prefetto di Napoli, la macchina della protezione civile ha funzionato molto bene, ma come sempre accade tutto può essere perfezionabile. Un esempio è che le vie di fuga devono essere libere. Tutte le iniziative devono accompagnarsi sempre con le esigenze, la serenità e il benessere della popolazione che non deve essere mai lasciata sola. Per esempio abbiamo anche discusso di come agire nei confronti delle disabilità quando accadono questi eventi”. Le “informazioni minime” sui “comportamenti che bisogna tenere nei momenti di necessità” saranno fornite alla popolazione dei Campi Flegrei “tramite social o con un vademecum cartaceo” ha spiegato il prefetto. “Non dobbiamo mai scindere la questione del bradisismo dall’ordinarietà, dalla serenità della popolazione che deve fare quello che va fatto – ha sottolineato il prefetto – noi dobbiamo garantire proprio tutto ciò, cioè coniugare da una parte la sicurezza in caso di evento, ma anche l’ordinarietà nella vita dei cittadini”. Per una migliore informazione su cosa fare in caso di terremoti, ha aggiunto il prefetto, “abbiamo pensato, oltre alla pianificazione già fatta e alle riunioni che sono state già fatte sull’informazione alla popolazione, di fornire informazioni minime o tramite social o con un vademecum proprio cartaceo rispetto ai comportamenti che bisogna tenere nei momenti di necessità. Oggi noi siamo chiamati a risolvere delle questioni, e dobbiamo risolverle”
CRONACA
1 giugno 2024
Rischio vulcanico, mega esercitazione prevista a ottobre