Al via le domande per richiedere l’assegnazione di unità abitative per i cittadini colpiti dal sisma e dalla frana a Ischia che vogliono o devono delocalizzare, e l’avvio di un’indagine esplorativa per la realizzazione di impianti di riuso dei materiali provenienti dalle demolizioni degli edifici danneggiati. Con due nuovi decreti firmati oggi dal Commissario straordinario per la ricostruzione sull’isola di Ischia, Giovanni Legnini, vengono emanati e pubblicati due nuovi avvisi pubblici in attuazione delle disposizioni contenute nell’ordinanza speciale n.8 Il primo avviso è rivolto ai cittadini proprietari di edifici danneggiati o distrutti dal sisma o dalla frana a Ischia, che potranno comunicare la loro disponibilità ad acquisire unità immobiliari, in alternativa alla concessione dei contributi pubblici per la riparazione o la ricostruzione dei loro edifici.
L’obiettivo principale è quello di superare le difficoltà riscontrate dai cittadini nel reperire sull’isola edifici legittimi da acquistare sul mercato e di offrire loro una nuova opportunità, alternativa all’acquisto diretto, per richiedere l’assegnazione in proprietà di unità abitative equivalenti all’edificio danneggiato dagli eventi calamitosi. L’avviso è rivolto sia a coloro che hanno già inviato o che intendono inviare la domanda di delocalizzazione volontaria, che a quanti saranno tenuti, in virtù delle disposizioni introdotte dal Piano di ricostruzione della Regione Campania, alla delocalizzazione obbligatoria.
Il termine per la trasmissione, su base volontaria, delle istanze è fissato al 30 settembre 2024. Tuttavia, sulla base delle richieste che perverranno entro il 20 luglio 2024, sarà formata una prima graduatoria entro il 31 luglio, mentre per una seconda graduatoria, riguardante le domande trasmesse successivamente al 20 luglio e fino al 20 ottobre, sarà varata entro il 31 ottobre, anche per consentire l’inclusione di coloro che saranno destinatari dell’obbligo di delocalizzazione. Priorità verrà data a questi ultimi nonché ai cittadini beneficiari del Contributo di autonoma sistemazione (Cas), e poi agli altri residenti nei territori danneggiati da sisma e frana.