Tensione nel quartiere
Castellammare. Le attività di sgombero delle forze dell’ordine sono andate avanti per tutta la giornata di ieri e verranno ultimate questa mattina. I nove nuclei familiari che per quarant’anni hanno occupato abusivamente l’ex plesso scolastico abbandonato del rione Savorito entro oggi lasceranno le proprie abitazioni. Il Comune di Castellammare, per favorire l’azione delle forze dell’ordine, ha predisposto la chiusura del mercato che ogni giovedì si tiene tra le strade del quartiere, e messo in funzione per 24 ore al giorno i servizi sociali per vigilare su eventuali bisogni e sulle condizioni dei minori presenti. Ma i dubbi rimangono sul dove le circa venticinque persone andranno a vivere dopo che la loro casa sarà murata e resa inaccessibile, e i loro mobili traslocati in appositi depositi. Martedì, quando l’operazione sgombero è iniziata, sono stati liberati tre appartamenti tra le proteste e i pianti di dolore degli occupanti che disperati hanno barricato le strade del rione con bidoni dell’immondizia e reti da letto. Mentre una donna con il proprio figlio disabile sono stati collocati in una struttura di accoglienza, le altre due famiglie ieri notte, non sapendo dove andare, hanno dormito e alloggiato presso gli altri stabili ancora non sgomberati. «Lo Stato ha perso, non ha vinto – ha commentato l’avvocato Luigi Amodio che la settimana scorsa si appellò al prefetto di Napoli per chiedere una proroga all’esecuzione dell’ordinanza – Ha vinto la giustizia formale, quella che ragiona con il codice e non con il cuore. Ovvero la giustizia “sostanziale”, la “nobile” forma di giustizia che si ispira ai valori etico-sociali espressi dalla società civile in un determinato momento storico, prescindendo dall’osservanza della norma giuridica ha tuttavia il vantaggio di assicurare, in maniera costante, l’adeguamento del sistema giuridico all’evolversi dell’organizzazione e del costume sociale, ma soprattutto alla realtà dei fatti». Ma l’avvocato Amodio ancora una volta chiede chiarezza perché «le vecchie amministrazioni li hanno riconosciuti, censiti e quindi sarebbe interessante e auspicabile una indagine seria e approfondita per vedere chi, perché, come mai, e dopo quali indagini e accertamenti ha dato la residenza, il documento di identità con un indirizzo chiaramente fasullo a questi nuclei familiari». Parallelamente alle attività di sgombero non verrà allestita nessuna tendopoli ne’ tantomeno verranno individuati dei container dove far alloggiare le famiglie sfrattate. Si sono attivate in tal senso le associazioni “L’Isola dei ragazzi” e “Giovani Arm” che stanno mediando con la Caritas l’attivazione di tutti i servizi necessari. Al momento però sono disponibili solo tre posti letto mentre per quel che riguarda pranzo, cena e servizio lavatrice, il braccio operante della Chiesa Cattolica ha dato piena disponibilità. Il comune di Castellammare invece per tre nuclei su nove, in base a determinati requisiti, ha elargito un bonus di cinque mila euro, e appaltato ad una ditta l’incarico di prelevare e conservare nei propri depositi il mobilio degli sfrattati. A questo si aggiunge un ulteriore problema. In uno dei nuclei familiari è presente un uomo agli arresti domiciliari che, in via teorica, non potrebbe cambiare abitazione e residenza se prima non verrà fatta comunicazione al Tribunale di Sorveglianza, e poi accettata la nuova residenza dal Tribunale della Libertà.